INVASIONI BARBARICHE, LE
STORIA
304
18.00
14.00x21.00 cm
brossura con alette
9788836160600
Rozzi e incolti, caratterizzati da un ingenuo primitivismo e sempre alla ricerca di facili bottini: con questa fama sinistra sono passati (ingiustamente) alla storia i Germani, gli Unni, i Vandali, i Goti, i Longobardi e, in genere, tutte le popolazioni che vivevano al di là del mondo romano. A contribuire alla nascita e alla diffusione del cliché furono gli scrittori latini, che utilizzarono il termine barbarus per descrivere spregiativamente e in maniera indifferenziata i “non-romani”, per questo considerati alla stregua di non civilizzati. Ma chi erano davvero i “barbari” e quale fu l'impatto dell'incontro/scontro tra i due mondi? La loro fu davvero un'invasione violenta e distruttiva o, piuttosto, una lunga migrazione di popoli che, approfittando dell'inarrestabile crisi dell'impero d'Occidente, ne accelerarono l'inesorabile collasso? Il volume narra la storia e le caratteristiche delle tante stirpi che, dagli immensi spazi tra l'Europa orientale e l'Asia, varcarono a più riprese il limes reno-danubiano a partire dal IV secolo. E prova a sfatare, alla luce dei più recenti ritrovamenti archeologici e dell'attuale dibattito storiografico, il “mito” negativo dei barbari per restituire loro un ruolo di primo piano nella formazione dell'Europa.