Moser e Saronni. Il duello infinito di Beppe Conti su Le più belle frasi del ciclismo
23 Novembre 2020

Nessuno sport più del ciclismo sa raccontare storie di accese rivalità, soprattutto se si pensa al passato, quando le corse esaltavano ancora di più l’individualità, diventando teatro di spietate sfide fatte anche di vendette e provocazioni.
Coppi contro Bartali, Gimondi contro Merckx, Anquetil contro Poulidor, rivalità che hanno travalicato il mondo del ciclismo per spaccare l’opinione pubblica tanto da diventare un fatto di costume.
Una delle ultime autentiche rivalità è stata quella tra Francesco Moser e Giuseppe Saronni, una sfida che ha infiammato e diviso l’Italia tra la fine degli anni Settanta e la prima metà degli Ottanta, tra litigi e grandi vittorie. Testimone diretto e privilegiato di quegli anni è stato Beppe Conti, lo storico per eccellenza del ciclismo, che ha ora raccontato ogni corsa, episodio e sfida dialettica di quel confronto senza esclusione di colpi in “Moser e Saronni, il duello infinito”.
Il libro, edito da Diarkos, ripercorre tutta la carriera dei due campioni, dalle grandi classiche ai Mondiali, e soprattutto il Giro d’Italia rimodellato in quel periodo sulle loro ambizioni per essere il teatro di un duello capace di infiammare il paese e accentrare delle attenzioni straordinarie sul ciclismo. Ma il racconto di Conti, intrecciandosi ai fatti di cronaca, di politica e di costume dell’Italia e del mondo di quegli anni, fa tappa in ogni corsa disputata da Moser e Saronni, svelando tantissimi episodi e aneddoti nuovi in una narrazione scandita da numerose dichiarazioni e articoli dell’epoca, che testimoniano quanto fosse autentica e profonda quella rivalità.

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