La Repubblica di Weimar. Lotta di uomini e ideali di David Bernardini su La Voce e il Tempo n. 75 a pag. 19
3 Dicembre 2020

Weimar e i conflittisociali del ‘900
Tecnicamente con Repubblica di Weimar
si indica il regime politico instaurato in
G ermania dopo la Prima guerra mondiale:
una fase molto problematica, ma di grande
interesse per comprendere come si giunse
al nazismo. Alla bibliografi a sull’argomento
si aggiunge oggi il brillante lavoro dello
storico David Bernardini, «La Repubblica
di Weimar. Lotta di uomini e ideali», edito
da Dairkos. In quel periodo la Germania
instaurò un regime politico per far fronte
allo sfacelo determinato dalla sconfi tta
subita nella Grande guerra; il nome deriva
dalla città di Weimar, in cui fu elaborata la
costituzione con la fi nalità di contenere le
forti pressioni estremistiche (di sinistra e di
destra) che avevano trovato un favorevole
brodo di coltura nella grande depressione
in cui era sprofondato il Paese. Fortemente
indebolita dalle clausole imposte dal Trattato
di Versailles, aggredita nelle risorse e
nella morale, la Germania fu travolta da
una svalutazione irrefrenabile e da una disoccupazione
dilagante. Ricordiamo che il
Trattato di Versailles, stipulato a Parigi nel
1919-20 e fi rmato da quarantaquattro Paesi,
dispose norme molto rigide per la Germania,
tra le quali la perdita delle colonie
e di altre aree europee restituite a Francia,
Danimarca, Prussia e Polonia. Furono inoltre
previsti ingenti danni di guerra, di entità
tale che di fatto azzerarono ogni opportunità
di crescita economica, condannando
il Paese a uno stato di carestia perenne;
inoltre, fu imposto un notevole ridimensionamento
delle forze armate. La creazione
della Costituzione di Weimar aveva anche
il ruolo di mettere fi ne alla sanguinosa
lotta tra le fazioni interne al Paese, in particolare
tra le frange estreme comuniste e
quelle della destra, tra le quali militavano
numerosi ex militari, che si sentivano traditi
dalle pensanti imposizioni del Trattato
di Versailles. Il 13 marzo 1920, Wolfgang
Kapp, sorretto dai corpi paramilitari della
Freikorps, si insediò come Cancelliere
del nuovo Governo, ma fu un episodio
di breve durata. Sul versante comunista,
venne creata un’improbabile ‘Armata rossa’
nella Ruhr, dalla quale presero forma
sollevazioni di identica matrice in altre aree
tedesche. Nel 1923, ormai allo stremo, la
Germania non fu in grado di far fronte
alle rate dei pagamenti dei danni
di guerra: la Francia e il Belgio inviarono
le loro truppe nella Ruhr,
regione dell’estremo Ovest in cui
avevano sede industrie minerarie e
manifatturiere. La presenza straniera
fu all’origine di scioperi e manifestazioni
che contribuirono a indebolire
ulteriormente la già precaria economia
tedesca. Gli effetti furono devastanti:
basti dire che nel 1923 un dollaro
era scambiato con 4.200.000.000.000 marchi.
Il 30 gennaio 1933 il capo del Reich,
Paul von Hindenburg, nominò Hitler
cancelliere: la Repubblica di Weimar cessò
di esistere. Quando, morì Paul von Hindenburg
(2 agosto 1934), Hitler accorpò
il ruolo di capo del Reich e di cancelliere,
assumendoli entrambi e insediandosi con il
titolo di Führer.
Massimo CENTINI
Il libro
D. Bernardini
La Repubblica di Weimar.
Lotta di uomini e ideali
Dairkos, pp. 240, euro 17