Mike Tyson, The Baddest Man on the Planet su Visto dal basso
11 Febbraio 2021

Mike Tyson, The Baddest Man on the Planet

Mike Tyson, The Baddest Man on the Planet. Esce domani il nuovo libro di Fausto Narducci, che traduce in un personale ritratto gli anni della carriera di Mike Tyson, che ha seguito per La Gazzetta dello Sport.
Tyson non è stato un pugile come tutti gli altri, un campione come gli altri campioni. Non solo per le sue origini, nel quartiere più malfamato di Brooklyn, con un allenatore di origine italiana che lo strappò al riformatorio. Mike Tyson divenne il più giovane campione del mondo dei pesi massimi ma quando la sua ascesa sportiva si era compiuta, iniziarono i suoi enormi guai di essere umano turbolento, perennemente oltre i limiti.
Non a caso il sottotitolo del libro di Fausto Narducci lo definisce il più cattivo uomo del pianeta. In senso figurato naturalmente, perché è vero che ne ha combinate di tutti i colori ma i dittatori sanguinari sono sempre stati i peggiori del mondo.
Certo, la condanna per stupro, la successiva detenzione, il morso sul ring all’orecchio di Holyfield e la successiva sparatoria che chiusero la sua carriera (1997) avallano e autorizzano la definizione, in contrasto con lo sport, sia pure duro e aspro come la boxe, che ha visto salire sul ring non pochi pugili difficili (è un eufemismo), con caratteri, abitudini e origini border line, ai confini della legalità e spesso oltre.
Il nome di Mike Tyson è stato abbinato alle droghe, ad un sesso selvaggio, in una corsa verso l’autodistruzione che la morte accidentale della piccola figlia sembrava rendere ineluttabile.
Ma come accade talvolta nello sport, molto se non tutto è cambiato per lui e ad un certo punto, quando tutto sembrava perduto, Mike Tyson ha seppellito la “bestia” prendendo in mano la sua vita in maniera opposta, finalmente positiva. Un uomo difficile, complicato, che nel suo percorso di recupero e normalizzazione è approdato perfino al cinema, comparendo in diversi film.
Ho chiesto a Fausto cosa ne pensasse di queste sortite cinematografiche che hanno diffuso un’immagine diversa del pugile cattivissimo per antonomasia.
Apparizioni che ho trovato spontanee, autoironiche e degne di un attore consumato – dice oggi Fausto Narducci presentando il suo libro – Senza aver fatto nessuna scuola, Tyson ha una buona predisposizione alla recitazione soprattutto quando mette alla berlina se stesso”.

Secondo te quale è stato il più bel match di Mike?
“Contro Michael Spinks e Frank Bruno, a cavallo dell’88-89 secondo me ha raggiunto il massimo della sua potenza fisica. Vinse al primo (Spinks) e al quinto round (Bruno) e io da bordo ring ho capito che in quel momento era imbattibile”
Quale la sua vittoria meno gloriosa, più scialba?
“La due sfide contro Donovan Ruddock nel ’91 quando cercava di risalire dopo la sconfitta con Buster Douglas. Tyson vinse la prima per kot 7 ma le proteste del pubblico portarono alla rivincita che Tyson vinse solo ai punti.  Tyson riconobbe a Ruddock di essere stato l’avversario più coriaceo ma in realtà non era al massimo”.
Tra i tanti episodi controversi e violenti della sua vita, quale o quali reputi i peggiori, quelli che fatichi a “perdonare” diciamo così?
“Oltre al celebre morso dell’orecchio o le risse di cui è stato protagonista, Tyson deve farsi perdonare gli atteggiamenti in conferenze stampa nei confronti delle donne giornaliste. Le invitava a tornare a casa o trovava scuse per non rispondere. Racconto questi episodi di dichiarato maschilismo ma Tyson ha sempre sofferto di soggezione nei confronti dei giornalisti

La sua storia di sport e la sua storia di riscatto

Mike Tyson, il libro, racconta la sua parabola sportiva, ma anche il tentativo di un riscatto morale che non sarà mai completo. Ed è perfino normale considerata la particolarità e la complessità di un uomo, prima che di un campione dello sport, che ogni giorno della sua esistenza si è meravigliato di essere ancora vivo. E Fausto Narducci, che l’altra faccia del pugile più cattivo nel pianeta l’ha vista da vicino e raccontata di atto in atto, ha voluto raccontarla di nuovo, a storia non conclusa ma approdata in un mare di maggior tranquillità.

Mike Tyson sul piccolo e grande schermo

Mike Tyson è apparso in venti film, con partecipazioni più o meno lunghe e significative. In particolare Una notte da leoni e Una notte da leoni 2 lo fecero conoscere ad un pubblico di giovani non necessariamente conoscitore della boxe. Sylvester Stallone lo volle in Rocky Balboa e poi anche ne Il grande match.

Fausto Narducci tra atletica e boxe

Fausto Narducci è caporedattore della Gazzetta dello Sport e lavora al settimanale Sportweek. Ha seguito nove Olimpiadi e i principali avvenimenti di boxe e atletica mondiali. A questi due sport ha dedicato una decina di libri. Nella boxe ha intervistato Muhammad Ali e ha seguito da inviato tutta la carriera di Mike Tyson. Grande appassionato di musica, di cinema e di fumetti classici spesso e volentieri scrive anche di spettacolo. Occasionalmente ha donato la sua firma anche ad interessanti articoli apparsi su questo sito, Vistodalbasso.it

MIKE TYSON The Baddest Man on the Planet. Di Fausto Narducci. Diarkos edizioni, collana Grande sport. 258 pagine. Prezzo: 18 euro.

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