NTERVISTANDO… ALESSANDRO RUTA. Leo Messi, la Pulce sul blog I-6
2 Aprile 2021

INTERVISTANDO… ALESSANDRO RUTA.

Recensione del libro “Leo Messi. La Pulce” di Alessandro Ruta, edito da Diarkos, a cura di Ilaria Solazzo.

Lionel Andrés Messi Cuccittini, Leo Messi, detto “La Pulce” a causa della sua statura, (169 centimetri, due più di Maradona), è considerato uno dei migliori giocatori del pianeta e uno dei più forti di tutti i tempi. Questo libro scritto da Alessandro Ruta, racconta la sua vita e la sua carriera, le origini italiane, il viaggio da giovanissimo dall’Argentina a Barcellona, il primo contratto firmato su un tovagliolo e poi la leggenda. La sua vita è un esempio che merita di essere conosciuto da tutti noi, soprattutto da quelli che troppo spesso liquidano i giovani di oggi come dei bamboccioni. Il suo svantaggio fisico, relativo alla sua bassa statura, in fondo, è stato per lui un particolare che non gli ha impedito di coltivare e di realizzare il sogno che aveva e che sembrava assurdo per tanti: giocare a calcio e diventare famoso nel mondo. Leo nasce da Jorge Horacio Messi, operaio in un’acciaieria e da Celia María Cuccittini, donna delle pulizie. Ha due fratelli maggiori e una sorella. Vanta origini italiane poiché il suo trisavolo Angelo Messi emigrò in Argentina partendo da Recanati, nota per aver dato i natali a Giacomo Leopardi. Nominato Cittadino illustre e Ambasciatore di Rosario, Leo Messi viene considerato patrimonio storico-sportivo dell’umanità, alla stregua di Pelè, ed è il calciatore più pagato al mondo. Su Leo Messi il regista Alex de la Iglesia ha girato un film biografico, presentato in anteprima a Rio de Janeiro nel 2014, in cui sono state utilizzate immagini esclusive dell’infanzia e dei goal più esaltanti dell’attaccante. Soprannominato la Pulga, ossia la Pulce per la sua costituzione esile e per le caratteristiche tecniche che lo portano a colpire la rete sorprendendo gli avversari grazie alla velocità dell’azione, Leo Messi ha costruito la propria carriera con tenacia e determinazione. Lionel Messi ha sofferto di ipopituitarismo, un’anomalia dell’ipofisi che causa ritardo nella crescita, statura bassa e massa muscolare limitata. Ha solo undici anni quando la malattia viene diagnosticata. Le squadre giovanili in cui gioca non sono in grado di pagare le cure, ma il Barcellona, interessato al talento di Leo lo ingaggia e lo aiuta a curarsi. Timido e riservato, Lionel Messi, non ha le caratteristiche del leader e del buon comunicatore, ma quando scende in campo tutto cambia. Le sue giocate sono pura poesia… i suoi dribbling sono arte calcistica. E’ veloce sul campo, tanto da essere l’incubo di qualsiasi difensore, anche del più talentuoso. Stargli dietro e soprattutto togliergli il pallone dai piedi è un’impresa molto ardua. Non da poco. Record su record, un gol dopo l’altro, di sinistro, di destro e persino di testa: una vita da leggere tutta d’un fiato. Eppure la vita di Lionel non è stata sempre tutta rosa e fiori. Come ci racconta il giornalista e scrittore Alessandro Ruta in “Leo Messi. La Pulce” edito dalla Diarkos. Un libro che già dal titolo la dice lunga sul contenuto. 272 pagine nelle quali si ripercorrono le fasi salienti della storia del talentuoso calciatore: dall’infanzia vissuta sui campi dell’Argentina al primo contratto con il Barcellona, firmato su quel famoso tovagliolo di carta; dai successi con la squadra catalana al nuovo obiettivo: alzare la coppa del Mondo con l’Argentina; traguardo importante, forse vitale per il giocatore che ha già vinto però una battaglia ben più grande, quella con la malattia. Nato nel 1987 in terra Argentina, in quel di Rosario, Messi ha origini italiane. “La Pulce” Ha accumulato, grazie ai suoi gol, alle sue ottime prestazioni in campionato e nelle coppe vari successi. Detiene il maggior numero di reti realizzate in tutte le competizioni ufficiali con la maglia del Barcellona e dell’Argentina. Ripercorrere tutte le tappe della sua già lunga e gloriosa carriera è assai complesso. Basta snocciolare alcuni numeri, che potranno dare il senso di ciò che la Pulce di Rosario è riuscita a fare negli ultimi anni. Il successo più importante in Nazionale rimane la vittoria della medaglia d’oro olimpica ai Giochi di Pechino del 2008. Una storia vera, che mette in luce la forza e la caparbietà di un ragazzo che ha fatto del suo svantaggio un punto di forza. Una straordinaria storia di diversità che diventa normalità. Una sfida vinta con il coraggio e la tenacia di un ragazzo speciale. Nel 2007 il giocatore ha creato la Fundación Leo Messi mirata a sostenere le cure mediche di bambini poveri. È ambasciatore Unicef dal 2010. Il 1 Luglio 2017 Leo Messi ha sposato la fidanzata Antonella Roccuzzo dalla quale ha avuto i figli Thiago (2013) Mateo (2016) e Ciro (2018). La loro è stata una classica favola d’amore. Messi ha infatti dichiarato di conoscerla dall’età di 5 anni, essendo la cugina del suo migliore amico. In patria Antonella Roccuzzo è conosciuta per essere la sosia di Pocahontas, protagonista del celebre cartone Disney. Figlia di un imprenditore, anche lei è nativa di Rosario, ma ha origini calabresi. La cerimonia di nozze con rito civile è avvenuta in un hotel di Rosario, la città in cui entrambi gli sposi sono nati e cresciuti, alla presenza di circa duecentosessanta invitati. Molti i giocatori presenti alla cerimonia con le loro compagne: Cesc Fàbregas, Xavi Hernández, Carles Pujol, l’uruguaiano Luis Suárez, Ezequiel Lavezzi, Javier Mascherano, El Kun, Neymar, Dani Alves, e Gerard Piqué con Shakira. Gli sposi non hanno chiesto regali ma una donazione alla Ong Techo Argentina. Purtroppo non sono stati raccolti molti fondi e il caso ha suscitato non poche polemiche. Lionel Messi colleziona vittorie e tatuaggi. Nel 2016 la foto dell’enorme tattoo sulla gamba sinistra, un parastinchi griffato con il numero 10, ha fatto il giro del web. Sul polpaccio del fuoriclasse troviamo le mani del figlio Thiago, sul braccio destro il volto di Cristo, un particolare architettonico de la Sagrada Famìlia e una rosa. Sulla spalla sinistra compare un tatuaggio dedicato alla madre. La sua visibilità mondiale è tale che ha sponsor d’eccezione, tra cui Adidas e Herbalife. Il suo volto compare nei videogiochi per playstation Pro Evolution Soccer e FIFA. Mancino, superveloce, Leo Messi cambia direzione di movimento in brevissimo tempo. Gioca su entrambe le fasce del campo cercando spesso l’azione solitaria in contropiede. Nel 2011, in Giappone, viene messa in vendita la riproduzione del piede sinistro di Lionel Messi: 25 Kg di oro massiccio per un valore di quattro milioni di euro che sono stati devoluti alle vittime del terremoto e dello Tsunami. Consiglio a tutti di acquistare questo libro e di leggerlo, ne uscirete arricchiti. Perché leggere fa bene alla salute.

INTERVISTANDO… ALESSANDRO RUTA

ILARIA – Quando è nata in te l’idea di scrivere il libro “Leo Messi. La Pulce”?
ALESSANDRO – Guarda, è stato il primo libro che ho scritto per Diarkos, quindi occuperà sempre un posto importante nel mio cuore e nella mia “carriera”. Contatti di amici in comune, la prima chiacchierata con Miriam della casa editrice, la sensazione di dovermi mettere a scrivere di un mito moderno.

ILARIA – Leo Messi per tanti fan rappresenta un idolo. Calciatore argentino, centrocampista, attaccante del Barcellona e della nazionale argentina, delle quali è capitano. Un uomo che sta lasciando un segno nel mondo del calcio. E per te cosa rappresenta Leo Messi?
ALESSANDRO – Come per tanti altri, rappresenta il calcio. Un ragazzo, un uomo, nato per giocare con un pallone.

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