" I Medici" di Claudia Tripodi. Recensione di Enzo Modulo Morosini sul gruppo Facebook Libro D'Oro delle Famiglie Nobili e Notabili
23 Aprile 2021

Buona continuazione di giornata
In questo periodo di "segregazione" la lettura è la migliore medicina.
Attualmente sono in compagnia del volume "I Medici. Ascesa e potere di una grande dinastia” di Claudia Tripodi edito da DIARKOS che mi consegna un ulteriore spaccato di quale sia stata l’importanza storica della casata.
Recensione:
I Medici. Ascesa e potere di una grande dinastia, Claudia TripodiAllora.. l’importanza storica della casa Medici – e sottolineerei la scelta del termine casata perché i Medici, per lo meno alle origini, furono più una casata che non una dinastia (termine che pure è stato scelto per il titolo del libro) – è molteplice. Una delle sue maggiori peculiarità certamente risiede nel fatto che la famiglia Medici ha mantenuto nel governo di Firenze, e di conseguenza nel panorama internazionale con cui la città interagiva, un ruolo primario per una durata temporale straordinariamente lunga. Cosimo il Vecchio, il nonno di Lorenzo il Magnifico, sebbene non fosse insignito di alcun titolo ufficiale (Firenze era una repubblica), era già riconosciuto, negli anni Trenta del Quattrocento, come uno degli uomini più potenti della città. Forse non il più potente in assoluto, ma di certo quello il cui potere personale era più temibile. L’ultimo Medici che regnò sul trono di Toscana, e con un titolo istituzionale, il granduca Giangastone nato dalla infelicissima unione tra Cosimo III e la sua moglie francese Maddalena d’Orléans, si spense nel 1737. I tre secoli trascorsi tra Cosimo il Vecchio e Giangastone videro – se pure a diverso titolo– una presenza continua e quasi ininterrotta di membri della famiglia Medici ai vertici del governo della città. Ecco. Basterebbe soltanto questo dato – trecento anni di quasi ininterrotta continuità nell’esercizio della leadership – a dare l’idea dell’importanza della casata, almeno quanto a solidità di tenuta nella gestione del potere e del consenso. Si tratta ovviamente di un potere che ebbe delle vistose evoluzioni, che ebbe alle origini dimensione locale (cittadina prima, regionale poi), che emanava da una casa la cui influenza politica si era fatta spazio tra le fessure di un sistema repubblicano a base oligarchica, ben diverso da quei regimi signorili accentrati tipici del Nord Italia, ma che nel giro di pochi decenni seppe cogliere l’occasione per “dinastizzarsi” e acquisire un ruolo internazionale tale da poter dialogare con i più importanti stati sovrani d’Europa.