Marilyn Monroe: diva senza tempo su Read Il Magazine di Giugno 2021
17 Giugno 2021

“Noi tutti dovremmo cominciare a vivere prima di diventare troppo vecchi.
La paura è stupida. È così che nascono i rimpianti”.

(dal libro Marilyn Monroe – Voglio solo essere meravigliosa. Edito Diarkos)

Lo scorso 1 giugno, Norma Jeane avrebbe compiuto 95 anni. 
In questo ultimo e strano anno mi sono chiesta più volte come avrebbe reagito Marilyn alla situazione legata alla pandemia mondiale.
Probabilmente, non avrebbe perso il suo sorriso, continuando a leggere e scrivere tanto, come era solita fare. 

Nell’articolo pubblicato su Read Il Magazine, approfondisco quello che davvero si cela dietro al mito di Marilyn Monroe.
Marilyn è diventata una diva, ma nel suo quotidiano più intimo non ha mai smesso di essere quella Norma Jeane cresciuta tra orfanotrofi e case famiglia.
Già sposa a 16 anni, la sua è stata una vita sempre alla rincorsa, prima del successo e poi di quell’equilibrio tanto agognato che l’ha portata più volte sull’orlo del baratro.

Perché è stato così difficile?

Dopo essersi affermata come attrice, Marilyn avrebbe potuto avere la strada in discesa.
La sua costante irrequietezza l’ha portata tuttavia a decisioni frettolose e a volte anche malsane.
Le sue scelte da un lato hanno contribuito alla creazione del mito dall’altro le hanno costruito intorno quell’alone di malinconia e malessere che non ha smesso di accompagnarla fino all’ultimo dei suoi giorni.

Capire meglio la vera Marilyn è forse più facile per i posteri rispetto a coloro che, vivendola giorno dopo giorno, ne erano affascinati e al contempo anche abbagliati, perdendo così quella lucidità e oggettività tali da non poter essere davvero obiettivi.

L’universo Marilyn

Femme fatale, cantante, attrice, icona sexy, lettrice, scrittrice: l’universo Marilyn è caratterizzato da elementi più o meno conosciuti. 
Ci sono, poi, quelle pagine che le hanno dato un valore aggiunto e che si discostano non poco dalla bionda diva che noi tutti siamo abituati a conoscere. 

Dietro a quell’aria da “finta svampita” che spesso le cucivano addosso, c’era una Donna con la D maiuscola, che si è manifestata anche nel rapporto con l’icona jazz Ella Fitgerald

Non erano anni facili per una donna di colore eppure, grazie a un gesto dell’attrice, la cantante ha potuto fare un passo avanti nella sua incredibile carriera. 
Marilyn ha stretto un accordo con il proprietario di un locale garantendo la sua presenza fissa ogni settimana, a un tavolo in prima fila, a patto che la Fitgerald potesse esibirsi sul suo palco. 
Una proposta irrinunciabile che ha reso tutti contenti. 
Vogliamo ancora dare a Marilyn un’unica etichetta? 
Chi lo fa, magari pensando agli episodi che l’hanno vista coinvolta con i Kennedy, è accecato dalla smania di giudizio più che da quella di comprendere e andare oltre.
Un’attitudine che si manifesta ancora oggi, forse più di allora.

No mask

Nel bene e nel male Marilyn non vestiva maschere, comportandosi in maniera naturale e autentica. 
Era una ritardataria cronica, un’insicura e una persona alla costante ricerca di amore, conforto e comprensione. Era anche una donna che sapeva “sfruttare se stessa” per aiutare gli altri.

In questo periodo in cui vestire una maschera è diventato una consuetudine, spicca chi invece si mostra per quello che è, senza paure.

Ma se il suo atteggiamento verso gli altri era normalmente genuino e privo di strategie, non si può certo dire lo stesso di chi la circondava.
Persone, fan, ammiratori, colleghi ma anche semplici amici spesso nascondevano secondi fini e opportunità personali dietro a lusinghe e complimenti rivolti alla diva.

5 agosto 1962

In quella tragica notte il cuore di Marilyn ha smesso di battere, lasciando più dubbi che certezze. 
Omicidio, suicidio o incidente? Ancora oggi si parla di ciò che è stato e la sua morte continua a rimanere avvolta in una nube misteriosa. 
Quel che è certo è che il dolore legato alla sua fatale scomparsa è ancora palpabile.

Ovunque sia ora, la immagino a farsi uno dei suoi adorati bagni bevendo una coppa di champagne, o leggendo un libro, avvolta in una nuvola di profumo Chanel n.5, ammiccando a tutti noi. 
I suoi occhi e il suo sorriso continuano a ispirarci, oggi e per sempre.

Au revoir Marilyn

Dall’elogio funebre pronunciato da Lee Strasberg:

“Marilyn Monroe era una leggenda. Durante la sua vita ha creato il mito di una ragazza che partendo da un retroterra misero arriva a grandi traguardi. Per il mondo intero è diventata il simbolo della femminilità. Tuttavia non ho parole per descrivere il mito e la leggenda, io non conoscevo questa Marilyn Monroe. Per noi Marilyn era un’amica devota e fedele, una collega alla continua ricerca della perfezione. Abbiamo condiviso il suo dolore, la difficoltà e qualcuna delle sue gioie. È difficile accettare il fatto che il suo entusiasmo per la vita sia stato stroncato da questo terribile incidente. Spero che la sua scomparsa susciti solidarietà e comprensione per un’artista sensibile e una donna che ha regalato al mondo gioia e piacere. Non posso dirle addio. A Marilyn gli addii non sono mai piaciuti, ma usando quel modo speciale che aveva lei di ribaltare le cose perché rispecchiassero la realtà, dirò au revoir, arrivederci. Perché tutti noi un giorno prima o poi arriveremo nel luogo dove è andata lei.”

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