EMILIO PUCCI: LO STILISTA AVIATORE recensione su Vero Chic
24 Giugno 2021

Il nome Emilio Pucci (1914/1922) rievoca alla mente gli splendidi disegni grafici e i colori brillanti delle sue stampe che lo rendono celebre nel mondo della moda.

Pochi sanno però che è stato anche un aviatore partecipe in prima linea nella seconda guerra mondiale a fianco di Mussolini, intrecciando una  relazione sentimentale con la figlia Edda.

Comincia così il libro di Enrico Mannucci, raccontando la tragica realtà di una guerra, i dolori, i morti, le battaglie, sconfitte e vittorie, le torture delle “SS”.

Sono molto toccanti le prime pagine di questo libro, fredde, colme di paura per poi intrecciarsi nella vita del bimbo Emilio, della sua famiglia, delle tradizioni delle famiglie aristocratiche di quei primi decenni del ‘900.

Storie, usanze, musiche, viaggi, particolari e aneddoti raccontati da chi quel periodo l’ha vissuto, da chi ha conosciuto o lavorato a fianco di Emilio Pucci.

Durante la mia lettura mi soffermavo a cercare canzoni, fotografie dei luoghi e delle persone, entrando nel pieno nella vita di quel periodo, grazie alla splendida scrittura di questo racconto dell’Italia, dove lo scrittore non tralascia nessun particolare, nessuna curiosità, un periodo fatto di cambiamenti che viviamo ancora noi oggi.

Enrico Mannucci ci racconta molto più di una storia, ce la fa vivere: ci si immerge nella vita di Emilio Pucci che da bambino, cresciuto in una famiglia blasonata e distaccata, diventa giovane e deriso dai compagni cercando poi la sua strada nel campo dell’aviazione. Anche qui la strada è molto ardua, il ragazzo è fragile e malaticcio, non adatto ritengono ma attraverso la sua tenacia riuscirà a farsi rispettare e ad ottenere numerosi riconoscimenti per le sue imprese in guerra.

Attraverso un’analisi degli aerei e delle potenzialità della flotta, lo scrittore ci fa volare con Emilio e giocare con le sue peripezie acrobatiche in volo. Sarà l’amore per Edda, romantico anche se mai accertato dagli storici, che lo farà incontrare con Benito Mussolini.

Prima a fianco del figlio del Duce in battaglia, poi braccio di sostegno della famiglia Mussolini dopo l’8 settembre  del 1943 quando il loro potere comincia a sgretolarsi.

Sarà lui che porterà Edda in salvo con i suoi figli, mentre il padre farà fucilare suo marito. Qui entrano in gioco i famosi documenti di Ciano, marito di Edda: saranno loro a far tremare i fascisti.

Pucci ed Edda riusciranno a nasconderli, perchè vengano consegnati agli alleati mentre Mussolini e i fascisti cercano disperatamente il loro ritrovamento.

Vicende che lasciano con il fiato sospeso fino alla fine della guerra e all’inizio di una nuova ascesa per Emilio: la Moda.

E’ disegnando una linea di capi per sciare, suo sport prediletto nel quale eccelle e che lo aveva aiutato a risalare economicamente, che nel 1947 grazie ad una pubblicazione sulla rivista statunitense Harper’s Bazaar , scoppia il successo.

Dall’ immediato successo in America all’apertura, nel 1950, di una boutique a Capri.

Emilio Pucci disegna una donna libera di muoversi, lontano dai modelli parigini di Christian Dior, capi eleganti e ben strutturati, sete leggere e stampe dai colori vivaci che saranno il suo segno distintivo tra i grandi della Moda.

Verrà infatti soprannominato il “Il Principe delle stampe”. Famoso anche per le una linea di abiti in seta senza pieghe: la donna di Pucci è una donna elegante ma moderna che va verso la rinascita del dopoguerra.

Negli anni ’50 fonda la sua Maison di Moda che avrà sede nello storico Palazzo Pucci a Firenze, la sua casa di famiglia.

Sarà lui a partecipare alla prima sfilata di moda in Italia nel 1951.

Da non dimenticare,  Emilio Pucci disegnò lo stemma per la tuta degli astronauti dell’Apollo 15 e le divise dei vigili urbani italiani.

Una storia di vita sorprendente raccontata dallo scrittore Enrico Mannucci come una poesia. Un libro splendido, da leggere assolutamente: la vita di uno stilista italiano, la storia della nostra Italia.

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