"Ciclismo. Storie segrete" di Beppe Conti recensito da Libri di Sport
13 Luglio 2021

Retroscena, tradimenti e accordi proibiti dei campioni del passato e dei giorni nostri

 

 

 

La penna di Beppe Conti e oltre 100 anni di storie sul ciclismo, conditi con accordi segreti, rivalità storiche, amicizie curiose, retroscena, dietrologie e decisioni avvolte nell’ignoto. La casa editrice Diarkos si è giocata un all in con ampie garanzie di successo. Ne è uscita fuori una serie di racconti brevi, circa 5 pagine di media, dove uno dei più noti giornalisti esperti di bicicletta apre il taccuino dei ricordi, anche quelli messi per scelta sotto chiave, e inizia a snocciolare storie di imprese e di drammi sportivi. L’arco temporale coperto va dall’inizio ‘900, le prime edizioni del Tour de France e la possibile cancellazione a causa dei briganti, fino alle vittorie così normali dello squalo siciliano Vincenzo Nibali. La grande capacità di Conti è quella di riuscire ad esaltare in tutte le caratteristiche principali l’epica del ciclismo, offrendo uno spaccato molto umano del mondo della pedalata. Agli eroi del ciclismo, protagonisti assoluti degli anfratti letterari che escono dalla penna di Conti, fanno da contraltare tutti quei personaggi di contorno che rendono quelle imprese tanto speciali: gregari, giornalisti al seguito della carovana ciclistica, addetti ai lavori, donne misteriose e compagne degli atleti. Tutto va a comporre un quadro che sembra sposarsi alla perfezione con quei personaggi creati dalla fantasia di Giovannino Guareschi, soltanto che in questo caso Don Camillo e Peppone rispondono ai nomi di Gino Bartali e Fausto Coppi.

Un mondo di eroi e aneddoti.

Il libro è la fiera dell’aneddoto misterioso su cui Conti ricama la vita dei ciclisti, le loro imprese sportive e non, e tutto quello che la mappa concettuale che si trova all’interno della testa e della memoria dello storico giornalista di Tuttosport riesce a connettere. Capita così al lettore di trovarsi a leggere di alcune storie note, quali la Dama Bianca di Fausto Coppi o il miracolo di Charly Gaul, e di altre davvero misteriose, come il ritiro di Baronchelli dal Giro d’Italia 1986 o la grande beffa che Bugno causò al Diablo Claudio Chiappucci al Tour de France. Conti ha la capacità di riuscire a dare medesima dignità romantica a racconti che appartengono a epoche per forza di cose differenti (dove lo sport stesso ha subito una grande evoluzione), ma hanno come comune denominatore il fascino quasi mistico per la fatica del ciclista. La lettura è scorrevole in quanto le vicende trattate sono ricche di particolari, ma brevi, e invogliano a riguardarsi i video disponibili delle corse descritte oltre che ad approfondire i fatti citati. Utile, inoltre, a corredo della bibliografia finale, la sezione in cui viene presentato il palmares personale di ognuno dei protagonisti del libro. Leggendo le pagine del libro di Conti ci si trova a sorridere di fronte all’umanità di alcuni episodi narrati, come l’alimentazione irrinunciabile e da stomaco di ferro di Gastone Nencini o il lassativo messo in una borraccia su richiesta di Coppi, oppure ci si scopre sinceramente scossi dalla storia travagliata (e poco conosciuta) di Super Mario Cipollini: esempi di personaggi ricchi di valori che trovano nella capacità di racconto di Conti la forza per poter arrivare con naturalezza e spontaneità a tutti.

Perché leggere Ciclismo. Storie segrete di Beppe Conti:

perché che sia Coppi e Bartali, Saronni e Moser oppure Pantani e Nibali, la penna e la memoria storica di Conti ti offrono uno spaccato umano simpatico, tragico, emotivo ma soprattutto reale.

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