Federica Pellegrini, il libro di Stefano Arcobelli su Nuoto.com - Intervista all'autore
2 Dicembre 2021

La storia della più grande sportiva di sempre, vista dagli occhi di chi l’ha seguita, raccontata ed esaltata in tutto il suo percorso sportivo. Edito da Diarkos editore, prefazione di Elisabetta Caporale. 

Federica Pellegrini. Vincere, vivere, sorprendere: lo stile libero di una leggenda italiana.

Duecentocinquantasei pagine da leggere tutte d’un fiato. Trentatré capitoli, tre sezioni, per raccontare storie, emozioni e aneddotti di un personaggio unico. Una sezione fotografica. Un testo dedicato al grande pubblico come a chiunque abbia potuto apprezzarla come atleta e come persona.

Stefano Arcobelli ha presentato proprio ieri, 1 dicembre, il suo primo libro. Non certo la sua prima esperienza nella redazione di un libro, ma la sua prima biografia, il suo primo libro, tutto suo. La storia di una campionessa con l’occhio ed il cuore di chi ha avuto il privilegio di poterla ascoltare e raccontare in ogni occasione. Se non lui chi poteva raccontarla? Un cronista di vecchio stampo che ha saputo rinnovarsi e tenere il passo dell’evoluzione tecnologica e la trasformazione del giornalismo, tanto da continuare ad essere un riferimento. Timido, schivo e silenzioso, capace di raccontare le emozioni proprio attraverso i suoi pezzi. Arcobelli ci ha permesso una breve intervista per raccontare il suo lavoro.

Stefano come è nata l’idea di scrivere il libro sull’atleta più raccontata di sempre?

Federica aveva già parlato di sé con la sua autobiografia. Però l’idea di scrivere un libro su di lei c’è sempre stata. Con l’inizio della pandemia è iniziata la vera stesura. C’era il dubbio se pubblicarlo prima o dopo le Olimpiadi. Credo sia valsa la pena attendere il post Tokyo, Vederla nuotare la sua quinta finale olimpica nei 200 stile libero è stato qualcosa di epico, ma ancor più grande è stato sentirle dire “non ho mai fatto una finale così serena”. Lei è la storia del nuoto mondiale femminile. Inoltre l’elezione di Federica a membro del CIO è stata un’ulteriore consacrazione della sua grandezza e se vogliamo anche una piccola compensazione per quanto non è riuscita a vincere: avrebbe meritato di vincere molto, molto di più ai Giochi Olimpici.

 

Come mai hai scelto di chiedere la prefazione del tuo libro ad Elisabetta Caporale?

Elisabetta ha sempre potuto raccogliere le prime emozioni di Federica Pellegrini appena uscita dall’acqua. A caldo. Io sono sempre arrivato dopo, dopo che qualche emozione era raffreddata. Magari riuscendo in più tempo a cogliere qualcosa di più profondo.

 

Hai capito chi è la vera Federica?

Sono stati anni intensi, irripetibili. Ma forse in fondo, nel privato, non la conosciamo ancora neanche noi.  È cresciuta tanto, e ha dato tantissimo.

 

Federica lo ha letto? Come ha commentato?

Sì lo ha letto [e non aggiunge altro – ndr].

 

A chi è rivolto il libro? Perché comprarlo? La copertina fa capire che si tratta di qualcosa di intimo e profondo…

Si tratta della storia della più grande nuotatrice azzurra, tra le più forti mondiali di sempre, l’atleta italiana più popolare degli ultimi vent’anni al mondo. Il libro è rivolto a chiunque, non è un libro tecnico bensì la storia di un personaggio che è cresciuto negli anni, facendo crescere il mondo del nuoto e la sua percezione nella vita di tutti i giorni. La copertina racconta una Federica, fuori dall’acqua, riflessiva e visionaria. Una foto che esprime una vena che oggi potrebbe potrebbe sembrare malinconica. Una foto che la rappresenta profondamente.

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