CATERINA SFORZA DI PIERLUIGI MORESSA- RECENSIONE de Il Medioevo Social
1 Aprile 2022

“Io sono figlia di uno che paura non aveva”

Coraggiosa, indomita, passionale, a tratti anche incosciente, ma degnissima di essere annoverata tra le grandi donne della storia italiana.
Caterina Sforza è una di quelle figura che accedono una luce in un'epoca fatta di meschinità e menzogne e sanno indicare la via alle nuove generazioni.
La figlia del duca di Milano e signora d'Imola e Forlì merita oltremodo d'essere conosciuta e con il suo saggio, di poco meno di 300 pagine, il giornalista e psichiatra Pierluigi Moressa ha cerca di restituirci un quadro di questa donna.
Un quadro approfondito che considera Caterina non solo come donna, ma come una vera e propria protagonista di una situazione complessa e articolata qual era l'Italia di fine Quattrocento.
Da giovane figlia del duca Galeazzo Maria Sforza era stata poi "svenduta" a Girolamo Riario, nipote di Papa Sisto IV, per questioni di alleanze e amicizie tra Roma, Milano e Venezia in funzione anti-fiorentina.
Poteva quindi apparire come una semplice pedina nelle mani del padre e poi del marito, ma Caterina fu tutt'altro e lo dimostrò proprio nel momento di maggiore debolezza del marito ossia quando il papa Sisto IV morì nel 1484.
Girolamo era via, a Paliano nel Frusinate, e un'altra nobildonna rimasta sola con i figli a Roma in balia dei nemici del marito si sarebbe lasciata catturare, ma Caterina no!
Assieme a Paolo Orsini e a 250 uomini aveva preso possesso di Castel Sant'Angelo e da lì minacciava di aprire fuoco sull'Urbe se non si fossero mantenuti i privilegi e i possedimenti dei Riario anche dopo la morte di papa Sisto IV.
Moressa racconta quest'episodio ed altri con linearità e comprensibilità, tenendo sempre un occhio alle fonti e alle circostanze, descrivendo con altrettanto piglio tutti i comprimari.

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