Paolo Borgognone: Io, Elvis. La parabola immortale di «The King», Diarkos Editore - Book Forever Blog
19 Aprile 2022

Dopo aver raccontato la vita di Freddie Mercury in The Show Must Go On, Paolo Borgognone e Diarkos Editore tornano in libreria con la biografia dedicata ad un’altra indimenticabile leggenda della musica: Elvis Presley.

Unico, imitato in ogni parte del mondo eppure inimitabile. Affascinante, talentuoso ed estremamente controverso. Gli aggettivi per un personaggio come Elvis non sembrano bastare mai perché il cantante originario di Tupelo è stato molte cose, un vero e proprio groviglio di possibili visioni e interpretazioni che nel loro complesso servono a definirne tutto il valore e che – allo stesso tempo – contribuiscono a rendere la sua figura ancora più sfuggente. Ben vengano dunque i libri capaci di raccontarne la vita lasciando da parte gli aspetti che spesso finiscono con lo sconfinare nella vasta zona grigia del complottismo.

Se siete interessanti alla solita domanda (“Elvis è morto davvero?”) allora il libro di Borgognone non fa per voi.

Se invece siete alla ricerca di un testo biografico dedicato alle sue imprese musicali e cinematografiche, ad un ritratto sincero e accurato, proposto senza dimenticare il contesto familiare e culturale dell’epoca, allora correte in libreria e iniziate al più presto la lettura di IO, ELVIS – LA PARABOLA IMMORTALE DI “THE KING”.

Chi era davvero Elvis Presley? In questo caso non basterebbero nemmeno le 426 pagine di questa biografia per trovare una risposta, sebbene siano estremamente dense di fatti, momenti cruciali e testimonianze. Del resto le leggende per essere tali devono anche possedere un certo grado di inesplicabilità. Se fosse tutto spiegabile verrebbe meno quella magia, quell’aura di mistero che contribuisce ad accrescere il fascino di artisti che con il loro talento sono stati in grado di cambiare il mondo.

 

E se l’idea stesso di un mondo che viene modificato da un artista, addirittura da un cantante, può sembrare puerile o esagerata, leggete la vita di Elvis e scoprirete che invece le cose stanno proprio così, che le canzoni possono davvero produrre degli effetti sulle persone e quindi anche su un intero sistema culturale.

È questo il primo aspetto che emerge con forza dal libro edito da Diarkos, la straordinaria capacità di Elvis di andare ben oltre le proprie umili origini per dare vita, inconsapevolmente magari ma comunque con estrema determinazione, ad un sommovimento di dimensioni esponenzialmente sempre più grandi, tale da raggiungere letteralmente ogni angolo del mondo. Se oggi si continua a parlare di Elvis come figura iconica è proprio perché ha rappresentato qualcosa di mai visto prima, un cambiamento epocale nel modo stesso di intendere la musica e fare spettacolo, di stare sul palco e comunicare con i giovani.

Proprio questi ultimi sono stati (e potremmo dire sono tuttora) coloro che più di tutti hanno percepito la capacità di Elvis di essere qualcosa di più del solito cantante da juke-box. In lui hanno visto un simbolo, un’idea liberatoria di quell’energia rimasta per troppo tempo repressa da un mondo adulto e austero che non sapeva comprenderne le esigenze. Nei movimenti sensuali e sincopati che Elvis metteva in scena sul palco, i più giovani hanno individuato un percorso, una traccia da seguire, non come mera imitazione, ma come paradigma di tutto ciò che da quel momento in poi sarebbero potuti essere a loro volta.

Elvis come figura rivoluzionaria dunque, come “liberatore” delle masse. Ma nel libro di Borgognone c’è anche la storia di un ragazzo di umili origini, obbligato a cambiare casa e quartiere in base alle possibilità economiche dei genitori, eppure mai piegato ad un destino che sembrava già scritto e che lo vedeva dietro il volante di un camion a girare l’America. In effetti il suo paese lo avrebbe visitato per davvero, ma portando con sé ben altro che merci da supermarket.

Quel ragazzo di Tupelo ha dovuto nutrire il proprio talento e il sogno di cantare con enormi sacrifici e con una fiducia incrollabile nelle proprie possibilità, anche quando il carattere schivo (ai limiti della più acuta timidezza) lo portava a chinare il capo e arrossire. Ma con una voce straordinaria come la sua, fare breccia nel cuore di milioni di persone si rivelò presto un’impresa semplice e meravigliosa.

Il libro segue cronologicamente l’intera vita del cantante e racconta di come, soprattutto grazie al suo manager, il famigerato Colonnello Parker, riuscì non solo a conquistare il mercato discografico con singoli di sempre maggiore successo, ma anche a sfondare nel mondo del cinema, seppur con pellicole a volte superficiali ma capaci di sbancare i botteghini proprio grazie alle performance di Elvis.

Tuttavia quello di Borgognone non è un semplice elenco di fatti e date, perché offre anche uno sguardo più approfondito ai momenti salienti della vita di Elvis, dando così una chiave di lettura della sua personalità che va oltre i soliti stereotipi tramandati nel tempo. L’autore ha chiaramente a cuore la necessità di costruire un racconto sincero ed epurato dalle illazioni, con al centro della scena l’uomo prima ancora dell’artista, il vero volto di Elvis senza la gloriosa maschera del successo. Un’operazione riuscitissima perché alla fine il lettore ha davvero la sensazione di aver camminato accanto ad Elvis e di aver comunicato con lui, approfondendone le debolezze e i punti di forza, i sogni e le paure. Perché anche le leggende sono creature fragili, forse le più fragili di tutte, nonostante sembra reggano sulle spalle il peso del mondo intero e le speranze dei fans più appassionati.

La biografia non dimentica di considerare anche il contesto culturale nel quale l’epopea di Elvis si è sviluppata e che fu condizionata proprio dall’avvento di questo artista così unico e diverso, capace di accendere nuove passioni nel pubblico e definire il percorso di una musica moderna, quel rock’n’roll che all’epoca non aveva nemmeno una definizione ufficiale. Nel libro si incontrano personaggi familiari come Frank Sinatra o Richard Nixon e altri magari meno noti ma non meno significativi, non solo per Elvis ma anche per l’America degli anni ’50 e ’60, oltre che per la musica dei decenni successivi.

Gli aspetti più privati della vita di Elvis non sono mai raccontati con sguardo ammiccante, ma con quella dose di enorme rispetto che Borgognone aveva già adottato nella biografia dedicata a Freddie Mercury, una scelta che il lettore finisce con l’apprezzare proprio perché si resta al riparo da quella ridda di speculazioni, congetture e volgarità che magari potranno anche incuriosire, ma che rischiano solo ad offuscare ciò che conta davvero: il talento e l’umanità di un cantante e un performer che ha cambiato tutto, la cui eredità artistica è ciò che ha consentito alla musica di essere qualcosa di più di una semplice forma di intrattenimento.

Se oggi consideriamo le canzoni una forma d’arte, un momento culturale significativo, rappresentativa di un’intera generazione, è nella storia di Elvis Presley che ne troviamo l’origine. E il libro di Paolo Borgognone è ciò che serve per non dimenticarne tutta la grandezza.

Link all'articolo: https://bookforeverblog.wordpress.com/2022/04/19/paolo-borgognone-io-elvis-la-parabola-immortale-di-the-king-diarkos-editore/