Momenti, ricordi, aneddoti: un’altra occasione per ripensare gli anni di Fede su Gazzetta dello sport - Questione di stile
22 Aprile 2022

Le presentazioni di un libro sono occasioni di arricchimento continuo: a noi sta succedendo questo. Oggi a Verona dentro una sala dove si decidono i destini di una città che chiuderà i Giochi invernali 2026 nella suggestiva Arena, ci siamo confrontati con due protagonisti – Matteo Giunta ed Emiliano Brembilla – che hanno accompagnato in diversi momenti e situazioni il destino di Federica Pellegrini. E si è creata una sorta di magia impalpabile che alla fine ha fatto dire a Brembo ormai papà di due bimbe, “mentre parlavi di Federica e del passato mi sono fatto un tuffo piacevole nel passato che fa sempre bene”. E il risvolto bello dei ricordi che si riaccendono, come quelli di Giunta, che raccontava gli inizi con Fede per farle cambiare metodo di lavoro, come gli allenamenti a secco, inizi in cui lei studiava lui, o quel Mondiale 2014 di Doha non andati bene e in cui per proteggere il suo coach, lei si è presa tutte le responsabilità di una delusione. E in quanto al coraggio di  Fede potremmo riempire un altro libro.


Da sinistra Rampazzo, Bianchini, Rando, il sindaco Sboarina, Arcobelli, Mantovani, Giunta, Brembilla

Sì, siamo contenti di aver accettato l’invito di Fabrizio Rampazzo che ha organizzato la presentazione veronese nella sala Arazzi di Palazzo Barbieri del Comune; contenti di aver parlato con il sindaco Federico Sboarina che incontravamo (ancora solo assessore allo sport) nel centro federale quando organizzava l’evento di saluto al team di Castagnetti prima di un grande evento. “Fede è ora la nostra portabandiera e in quanto ad Alberto ho avuto la fortuna di averlo conosciuto e la sfortuna di averlo avuto come amico per troppo poco tempo, due anni”. Con il primo cittadino c’erano due assessori della sua giunta, Filippo Rando (titolare della delega allo sport) e Stefano Bianchini (Partecipate), tutti coinvolti nell’evento dal collega de l’Arena, Luca Mantovani. Una chiacchierata semplice e vera, sentita e interessante (secondo noi) perché nel confronto, nel corso degli interventi abbiamo scoperto altri particolari della Divina che ha scelto Verona come sua città per la vita, oltre il nuoto. Divertente anche l’aneddoto di Brembilla nella notte di Atene 2004, la notte dell’argento di Fede nei 200 sl e del bronzo della 4×200: “Io che dopo tre Olimpiadi mi ritrovai di bronzo e Fede che a 16 aveva preso una medaglia più importante…già lì capimmo di quanto fosse grande Federica”. E quegli allenamenti in cui Brembo e Rosolino rimanevano a bocca aperta “ma come fa a stare dietro di noi di un metro e mezzo?”. E Giunta che ci parlava delle sorprese, dei raduno, dell’evoluzione di una campionessa che ogni giorno alzava l’asticella e non sprecava un allenamento. Un esempio da ricordare ogni volta, da rinnovare alle nuove generazioni. Se la regina Elisabetta è diventata un’icona pop ed è entrata nelle case della gente, Fede ha reso popolare il nuoto e creato con la sua leggenda un proselitismo che è visibile ancora oggi. Grazie Verona.

 

Un altro momento della presentazione del libro “Federica Pellegrini – Vincere, vivere, sorprendere. Lo stile libero di una leggenda italiana” edito da Diarkos, nelle librerie e on line su Amazon e altre piattaforme

La nota stampa del Comune di Verona – “Storie, aneddoti ed emozioni della più grande nuotatrice azzurra. Tutti racchiusi nel libro “Federica Pellegrini. Vincere, vivere, sorprendere: lo stile libero di una leggenda italiana” scritto dal giornalista della Gazzetta dello Sport Stefano Arcobelli e presentato questo pomeriggio in sala Arazzi.
Il libro non tratta solo l’aspetto tecnico, ma è rivolto a chiunque volesse conoscere la vita da atleta e quella di tutti i giorni della campionessa che ha scritto pagine memorabili del nuoto mondiale. La Pellegrini infatti vanta un palmares unico, con quasi sessanta medaglie internazionali fra Olimpiadi, Mondiali ed Europei. Dal podio olimpico in una gara individuale a 16 anni fino alla quinta finale olimpica nei 200 stile libero a Tokyo. Anni di bracciate attraverso le varie generazioni, una vita di sacrifici ricambiata da successi e record unici al mondo, per la ragazza veneta diventata negli anni divina e che, una volta terminata la carriera è stata eletta membro del CIO.
La prefazione del libro, corredato da una ricca sezione fotografica, è stata scritta dalla giornalista della Rai Elisabetta Caporale. Alla presentazione del libro, durante la quale sono stati raccontati aneddoti legati alla campionessa e si è ricordato il tecnico Alberto Castagnetti, figura fondamentale per la carriera della nuotatrice, sono intervenuti il sindaco Federico Sboarina, l’assessore allo Sport Filippo Rando, l’assessore alle Aziende partecipate Stefano Bianchini, il giornalista e autore Stefano Arcobelli, l’allenatore Nazionale di nuoto Matteo Giunta, il campione europeo di nuoto Emiliano Brembilla, atleti e rappresentanti di associazioni sportive.

L’incontro è stato moderato dal Caporedattore del giornale L’Arena Luca Mantovani. “Federica Pellegrini, nell’immaginario di tutti noi, è ormai considerata a tutti gli effetti una veronese, ed è un grande orgoglio – ha detto il sindaco Sboarina -. Ha iniziato a nuotare qui quando ero assessore allo Sport, ed ho avuto la fortuna di poterla conoscere e vederla crescere, non solo guardando alle vittorie, ma anche per quello che ha fatto per il movimento del nuoto e per la città, diventando testimonial della città. Tra quattro anni saremo città olimpica, e possiamo dire di avere nella nostra città la porta bandiera. Ringrazio Arcobelli per aver messo nero su bianco tante belle cose riguardanti la Pellegrini”.

“La bellezza dell’attività di Federica Pellegrini, oltre alle vittorie, è stata la capacità di rialzarsi sempre – ha affermato l’assessore Rando -. Nello sport e nella vita cadere è facile, ed essere un campione significa anche superarsi e raggiungere determinati traguardi, diventando come Federica una leggenda”.

“Da sempre la presenza di una campionessa come Federica Pellegrini, oltre ad essere un lustro per la città, è uno stimolo per i ragazzi – ha aggiunto l’assessore Bianchini -. Chiunque può provare a diventare un campione, ed è nostro compito stimolare i nostri ragazzi per poterci provare in qualsiasi disciplina”.

“Federica Pellegrini ha il merito di aver portato il nuoto e il mondo delle piscine nelle case, rendendolo popolare – ha sottolineato Arcobelli -. Per questo non si può non rileggere un’epopea lunga vent’anni, ma attraverso riflessioni che vanno oltre le conquiste, cercando di scoprire chi è veramente la Pellegrini attraverso tutti i miei appunti e interviste fatti negli anni”.

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