Caterina Sforza. Potere e bellezza nel Rinascimento’ è il titolo del libro scritto da Pierluigi Moressa (nella foto) e dedicato alla contessa che fu una presenza di così ampio rilievo da far parlare di sé dopo oltre cinque secoli. Nel libro, pubblicato da Diarkos a febbraio, viene narrata con ricchezza di particolari la vicenda storica di Caterina e dei tanti personaggi con cui la Signora ebbe contatti. Caterina fu "un’icona composta di bellezza muliebre e crudeltà – scrive Pierluigi Moressa –, di vorace capacità amatoria e sovrana indifferenza lungo una vita costellata dalla presenza di tre mariti, a cui sopravvisse, e dell’ultimo figlio, Giovanni dalle Bande Nere". Caterina fu una donna in cui si sono coniugate femminilità e forza militare. Fece tante cose compresi anche gli ‘Experimenti’ volti ad esaltare bellezza e salute.
Una figura, dunque, che è diventata leggenda. "Se io potessi scrivere tutto, farei stupire il mondo", scriveva Caterina Sforza nel 1509. Dalle opere grandiose e immaginarie, il nome di Caterina, soprattutto a Forlì, è associato anche a tratti di fierezza e crudeltà e, per questo, fu definita anche ‘la tigre di Forlì’.
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