La storia della più grande sportiva di sempre, vista dagli occhi di chi l’ha seguita, raccontata ed esaltata in tutto il suo percorso sportivo. Edito da Diarkos editore.
29 Agosto 2022
“Federica Pellegrini”, il libro di Stefano Arcobelli
Duecentocinquantasei pagine da leggere tutte d’un fiato. Trentatré capitoli, tre sezioni, per raccontare storie, emozioni e aneddoti di un personaggio unico. Una sezione fotografica. Un testo dedicato al grande pubblico come a chiunque abbia potuto apprezzarla come atleta e come persona.
Stefano Arcobelli ha presentato a tutti il suo primo libro. Non certo la sua prima esperienza nella redazione di un libro, ma la sua prima biografia, il suo primo libro tutto suo. La storia di una campionessa vista con l’occhio e il cuore di chi ha avuto il privilegio di poterla ascoltare e raccontare in ogni occasione. Se non lui, chi poteva raccontarla? Un cronista di vecchio stampo che ha saputo rinnovarsi e tenere il passo dell’evoluzione tecnologica e la trasformazione del giornalismo, tanto da continuare ad essere un riferimento. Timido, schivo e silenzioso, capace di raccontare le emozioni proprio attraverso i suoi pezzi, Arcobelli ci ha concesso una breve intervista per raccontare il suo lavoro.
ntervista
Ilaria – Stefano, come è nata l’idea di scrivere un libro sull’atleta più raccontata di sempre? Stefano – Federica aveva già parlato di sé con la sua autobiografia. Però l’idea di scrivere un libro su di lei c’è sempre stata. Con l’inizio della pandemia è iniziata la vera stesura. C’era il dubbio se pubblicarlo prima o dopo le Olimpiadi. Credo sia valsa la pena attendere il post Tokyo, Vederla nuotare la sua quinta finale olimpica nei 200 stile libero è stato qualcosa di epico, ma ancor più grande è stato sentirle dire “non ho mai fatto una finale così serena”. Lei è la storia del nuoto mondiale femminile. Inoltre, l’elezione di Federica a membro del CIO è stata un’ulteriore consacrazione della sua grandezza e, se vogliamo, anche una piccola compensazione per quanto non è riuscita a vincere: avrebbe meritato di vincere molto, molto di più ai Giochi Olimpici.