Alberto Galimberti e il suo libro su Del Piero - Post Calcium
30 Settembre 2022

“Questo non è un libro super partes”: una frase chiara, precisa, netta che chiarisce il senso di tutto del testo Alessandro Del Piero. L’ultimo atto di un campione infinito di Alberto Galimberti (Diarkos).

Avvicinarmi a questo libro per me, da Delpierina 100%, è un’esperienza quasi mistica perché (ri)leggere di certi gol, di certe azioni, di certe emozioni del Capitano mi hanno fatto (ri)vivere le immagini e le parole ascoltate e in tv .

E’ un libro che racconta un uomo “prima, storia. Poi, leggenda. Quindi, mito.”

Sì, una storia: quella di un bambino tifoso della Juventus che si ritrova a 19 anni a giocare nella sua squadra del cuore; una leggenda: perché in 19 anni di Juventus ha vinto tutto e più di tutto, ha marcato (nel bene e nel male) le tappe più importanti della squadra; un mito: il suo essere sempre uomo e poi campione lo ha eretto a simbolo assoluto e incancellabile della storia bianconera.

Alberto Galimberti ha raccontato con maestria la vita di un numero 10 che non ha mai dimenticato l’educazione e il rispetto per gli altri e per se stesso.

Ad esempio, nel complesso rapporto con mister Capello: mai una parola fuori posto, mai un litigio ma sempre rispetto per il ruolo del suo allenatore e per se stesso anche in funzione per tutto ciò che fino a quel momento aveva fatto per la squadra.

Un raccontato appassionante e appassionato che accoglie anche miti e leggende di altre squadre che, come lui, hanno rappresentato la storia di quei club; penso a Maldini e Zanetti o Totti: appartenenza, spirito di squadra e di sacrificio che forse oggi sono un po’ assenti.

Ho pianto? Sì. Rileggere di quel 13 maggio 2012, ha riportato alla mente e al cuore quelle immagini che ancora oggi mi fanno lacrimare gli occhi e rattristare il cuore (pensando alla Juve di ora…); un’emozione continua, un ritmo incalzante tra i ricordi che tornano nitidi e chiari tra le pagine del libro.

Ecco, Alessandro Del Piero. L’ultimo atto di un campione infinito dovrebbero leggerlo tutti quei giocatori che al primo gol si pensavo già miti e leggende o alla prima panchina inveiscono contro il proprio tecnico.

Un testo dunque che non dà solo parole di calcio ma esprime anche i valori della vita.

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