Roberto Baggio, una biografia dedicata al Divin Codino su Vvox
4 Ottobre 2019

Sarà nelle librerie dall’8 ottobre la storia del Pallone d’Oro vicentino: «Un calciatore diventato un sentimento»

«Lui e il suo pallone. Roby lo portava persino in bagno, a letto e giocava tutto il giorno con quella sfera così perfetta. Una passione che andava oltre qualsiasi cosa: infortuni, incomprensioni, tatticismi, denaro». Sarà nelle librerie dall’8 ottobre la biografia di Roberto Baggio, Pallone d’Oro nel 1993, il campione di Caldogno, cresciuto nel Vicenza, dove ha esordito in C in prima squadra a soli 16 anni, amato da tutti, indipendentemente dalle maglie che ha indossato, dopo quella del Lane, Fiorentina, Juventus, Milan, Bologna, Inter e Brescia, squadre con cui ha vinto praticamente tutto. L’ unico nella storia del calcio italiano, vicecampione del mondo con la nazionale nel 1994,  ad aver segnato in tre mondiali diversi. “Roberto Baggio. Il Divin Codino – Un calciatore diventato un sentimento” scritto dal giornalista Fabio Fagnani racconta di un campione, un fantasista, un artista del pallone, tra i più forti di tutti i tempi, che dopo aver chiuso la sua carriera calcistica ha lasciato un vuoto che ancora si avverte, a livello sportivo e umano. Il 16 maggio 2004 giocò la sua ultima partita da professionista, con la maglia del Brescia. Da quel giorno, la fantasia applicata al mondo del calcio ha perso uno dei massimi protagonisti a livello mondiale. E se alle vittorie ci si può anche abituare, vedi Messi e Ronaldo, dei sentimenti si avverte maledettamente la mancanza. Sì, perché il Divin Codino, prima che un calciatore, ha rappresentato un sentimento: la voglia di non smettere mai di considerare quella palla che rotola un gioco, con la quale è necessario divertirsi, senza scendere a troppi compromessi tattici o esistenziali.

 

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