FEDERICA PELLEGRINI, LO STILE LIBERO DI UNA LEGGENDA - Datasport
6 Aprile 2023

Bracciata dopo bracciata è diventata la super del nuoto italiano, capace di imprese impossibili -

Stefano Arcobelli - Federica Pellegrini, lo stile libero di una leggenda – Pag. 268 – Euro 19.00 – Diarkos editore

di Giuliano Orlando

Federica Pellegrini, lo stile libero di una leggendaFin dall’inizio di una carriera che ha percorso due decenni incredibili e imperdibili. Le sue imprese hanno dato al nuoto italiano la scossa per farlo salire a disciplina popolare, il suo esempio ha portato un esercito infinito di bambini a frequentare le piscine, sognando quella ragazza veneta che ha scalato e conquistato tutti i traguardi più ambiti. Nell’intervista conclusiva, una vera chicca che fa conoscere quasi tutto di questa campionessa dopo la lunga parentesi agonistica - alla domanda cosa prova quando la definiscono Divina, risponde e distingue: “Mi lusinga se detto dagli altri, io non mi metto davanti allo specchio a dire ‘ciao Divina’, io sono Fede e basta. Crescendo e maturando qualche angolino l’ho smussato, ma solo qualche… Io sono questa. Icona? Sono contenta se posso dare un buon esempio. Poi il resto è venuto tutto di conseguenza. Mi sono divertita. Molto, molto”.  Sia pure in sintesi, c’è il quasi tutto di Fede. Quando l’autore le chiede come e dove si vedrebbe da grande. Risponde: “Essere una persona normale”. Da piccola voleva fare l’archeologa, le piacevano gli egizi, la storia e non sapeva che avrebbe fatto la storia del nuoto. Quando un lunedì del 2009, il 12 ottobre, Alberto Castagnetti il grande tecnico che aveva portato la Pellegrini al top del rendimento, anni e anni in simbiosi, scomparve all’ora di cena, davanti alla tv, mentre recuperava dopo un intervento al cuore, la Pellegrini parve sgomenta e disorientata. “Ora come faccio? Era l’unico che mi faceva restare con i piedi per terra, sì mi mandava fuori dall’acqua se non mi vedeva con la giusta volontà e concentrazione.  Lui mi ha fatto diventare un’atleta con la A maiuscola. Non gli andava mai bene niente ma quello è stato un pungolo che mi aiutava a migliorare”.  Non fu facile trovare il giusto sostituto, semmai difficilissimo, Da Stefano Morini a Philippe Lucas, colui che aveva allenato e fatto vincere tanto alla Manaudou, detto il Barbaro, che fece compiere un altro salto di qualità a Fede, vincendo ori mondiali (2011) e un rivoluzionamento in gara, confermandosi invincibile nei 200, ma non meno mostruosa sui 400, dove annichiliva le avversarie, aumentando il ritmo nella seconda parte. Spiccioli di una carriera infinita, iniziata a livello internazionale ai Giochi di Atene 2004 e conclusa ai mondiali di Glasgow nel 2019, dove confessa di essersi divertita come mai in passato. Le ultime bracciate ai tricolori di Riccione nel novembre del 2021, felice di salutare le compagne e il pubblico, per affrontare nuove esperienze fuori dalla piscina. Lasciando in eredità numeri spaventosi: un oro e un argento a cinque cerchi, 19 medaglie mondiali, 45 podi europei, dei quali 14 d’oro, medaglie ai Giochi del Mediterraneo e alle Universiadi come agli europei giovanili e per finire 130 titoli tricolori. Una montagna di metallo nobile, per una campionessa insaziabile. In mezzo a questo tintinnare di medaglie momenti esaltanti e delusioni cocenti, raccontate con precisione cronometrica, da un collega che il mondo del nuoto l’ha seguito come un segugio, sempre presente e in prima fila, col pregio di avere la misura di ogni evento. Fiammate in acqua e anche in amore, conseguenziali al suo temperamento esuberante. Passaggi intermedi, che fanno crescere e maturare, indispensabili tappe per arrivare al traguardo dove non c’è ordine d’arrivo o classifica, ma la soluzione per realizzare un futuro importante col giusto compagno. Fede si è sposata il 27 agosto 2022 con Matteo Giunta a Venezia suo allenatore e anche l’uomo che ha scelto per il dopo nuoto e costruire assieme il futuro.  A completamento del libro, un ‘dicono di lei’ che spazia in tutto il mondo sportivo, da Deborah Compagnoni a Mario Cipollini, da Fiorello a Michael Phelps, da Roberto Mancini ad Antonio Rossi, da Alberto Tomba a Dino Meneghin, un coro unanime elogiativo. Cosa farà da grande? Oltre alle apparizioni in tv, è stata eletta a rappresentare gli atleti nel consesso del CIO, compito importante che potrebbe significare il primo approccio per una nuova carriera di vertice nel mondo sportivo a livello dirigenziale. Con una finestrella non secondaria. Fede ha dichiarato che vuole diventare mamma e, visti i geni, non avrebbe nulla in contrario se il pargolo seguisse la vocazione materna. Cancellando ogni dubbio che il dopo nuoto possa diventare noioso.

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