Potere e seduzione. Anna Bolena di Cristina Penco su Gazette du Bon Ton
20 Aprile 2023

Il mio primo consiglio è partire dall’ultimo capitolo, ovvero: dalle conclusioni che hanno come titolo “Una supernova nella storia” perché racchiudono, seppur velato, il giudizio dell’autrice sulla protagonista. Non una donna qualunque, bensì Anna Bolena che la giornalista Cristina Penco tratteggia nell’omonimo libro edito da Diarkos, di recente pubblicazione (febbraio 2023).

Penco mette subito le mani avanti su una figura storica polarizzata tra due estremi: la demonizzazione e la santificazione. E ciò è valido fin dal XVI secolo. La tradizione popolare narra infatti che appena 4 ore prima dell’esecuzione di Anna Bolena, i ceri attorno alla tomba di Caterina D’Aragona, la regina che lei aveva surclassato, si sarebbero accesi e spenti da soli. Mentre nei giorni successivi alla sua morte – fu decapitata con la spada per mano di un boia di Calais il 19 maggio 1536 – la gente iniziò a scorgere per le strade delle lepri, considerati gli animali delle streghe. E così si verificò a ogni anniversario. Anna divenne il mito della eroina perseguitata e anche della perfida manipolatrice responsabile del suo atroce destino: vittima di un processo senza perdono e pietà, accusata di alto tradimento e di incesto, costretta a guardare l’esecuzione del fratello prima di chiudere gli occhi per la sua. “La sua morte fu un atto politico” scrive Penco: l’esito di una ben organizzata cospirazione dei suoi nemici di fronte a un sovrano inerte, quale Enrico VIII, già troppo impegnato a corteggiare la futura moglie: Jane Seymour. L’unica tra tutte (e furono ben sei) che volle sepolta al suo fianco.

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