Che siate amanti del rock, appassionati di enigmi e misteri o semplici curiosi, questo libro vi condurrà in un viaggio affascinante tra i meandri oscuri dove i suoni e l’ignoto si incontrano, dando vita ad esperienze uniche ed indimenticabili..
così si conclude la prefazione scritta da Gian Luca Marino. Fotografa alla perfezione il gusto che vi rimane dopo aver letto questo poderoso libro edito dalla romagnola Diarkos: 450 pagine che si leggono con facilità, perchè la struttura del libro aiuta nel non perdere mai il filo. Casualmente (!?) I capitoli sono 27 ed ognuno di loro propone mini schede (diciamo con una media di quasi una pagina cadauna) su un singolo episodio. Direi che un esempio ora ci vuole ….a pagina 353 inizia il capitolo intitolato Miti pop in bancarotta che presente queste mini schede: 1971 – MC5, alle White Panters / 1976 – Isaac Hayes, basket professionista / 1976 – Marvin Gaye, bello ed elegantissimo / 1979 – Tom Petty, storia delle “disgrazie” / 1980 – Ted Nugent, animali da pelliccia / 1983 – Cyndi Lauper, il fast food IHOP / 1985 – George Clinton, la Bridgeport Music / 1986 – David Crosby, un nightclub di Dallas / 1988 – Toni Braxton, due sono le volte / 1991 – Harry Nilsson, una lettera al tribunale / 2014 – Drake Bell, film horror di serie B / 2018 – Suge Knight, ventotto anni per omicidio / 2023 – TLC, letteralmente per cinque minuti. A completamente di questa presentazione, vi confermo che questo capitolo è uno dei più leggeri e quasi da gossip: gli altri vanno più a fondo, toccano realmente misteri, scomparse, cloni, degenerazioni e sempre con lo stesso interesse. Banalmente vi dico che in questo libro l’omicidio di John Lennon ha lo stesso spazio dell’ipotesi che i Supertramp (con l’album Breakfast in America) potrebbero aver previsto il disastro dell’11 Settembre .. o che la mini scheda su il vuoto, il silenzio, la pausa di Life on Mars? (ovviamente di David Bowie) vi cattura per due minuti di lettura, lo stesso tempo che vi ci vuole per sapere tutto sul misterioso album Household Objects che i Pink Floyd avevano registrato solo con l’ausilio di frullatori, lampadine, scope, martelli e quindi senza strumenti canonici!
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