Camagna: S. Eusebio e i tre siti Unesco - I Longobardi di Elena Percivaldi su La vita Casalese
3 Agosto 2020

CAMAGNA – È stata una patronale un po’ diversa, ma ugualmente sentita e vissuta con l’amore di sempre per Sant’Eusebio. La prima celebrata ai tempi del Covid tra distanze di sicurezza e rispetto dei protocolli sanitari.
Il Consiglio comunale, nell’ultima seduta consiliare, ha deliberato di proclamare l’anno eusebiano che culminerà il 1° agosto 2021 quando ricorrerà il 1650° anniversario della morte di Sant’Eusebio, protovescovo di Vercelli e primate del Piemonte.
Nel corso di quest’anno il Comune intende promuovere lo sviluppo del turismo religioso-devozionale in un’ottica che metta al centro la figura di S. Eusebio con il contesto dei paesaggi vitivinicoli, tutelati dall’UNESCO, in cui rientra Camagna.
Proprio sulla base di queste aspettative, l’anno eusebiano è iniziato all’insegna dell’incontro di tre siti UNESCO: a seguito dell’avvio di alcune ricerche storiche del vicesindaco Luca Beccaria, all’origine della proliferazione di chiese intitolate al protovecovo di Vercelli, ci sarebbe la particolare situazione politica e religiosa del periodo longobardo. Da cui l’invito, da parte dell’Amministrazione e delle associazioni culturali del borgo di Camagna, al Sindaco del Comune di Castelseprio (VA) Silvano Martelozzo, uno dei comuni che fanno parte del sito seriale dei “Longobardi in Italia: i luoghi del potere (568-774)” – comprendente sette luoghi densi di testimonianze architettoniche, pittoriche e scultoree dell’arte longobarda, iscritto alla Lista dei patrimoni dell’umanità nel giugno 2011 – e ad Elena Percivaldi, storica medievista e giornalista, che ha pubblicato, pochi giorni fa, la sua ultima fatica letteraria, dal titolo eloquente “I Longobardi. Un popolo alle radici della nostra storia”, uscito per i tipi di Diarkos.
E così si sono trovati, all’ombra della Cupola di Crescentino Caselli, idealmente uniti dal santo patrono di Camagna, di Vercelli e del Piemonte, tre siti UNESCO italiani, tutti e tre con la caratteristica di essere seriali (su più zone): il nostro dei paesaggi vitivinicoli, quello dei Longobardi, in cui sono presenti e meglio conservate le vestigia più caratteristiche di quel periodo, e il sito dei Sacri Monti, in particolare Crea e Oropa, che devono la loro fondazione proprio al protovescovo.
L’obiettivo era quello di “rompere il ghiaccio” e per far questo, la delegazione è stata guidata dal vicesindaco Beccaria alle tappe fondamentali della Camagna turistica: l’infernot dell’ex sindaco Nello Scagliotti, particolarmente gradito dati i 35 gradi all’ombra, e il laboratorio di Nicola Garramone, artista del legno, oltre a una visita alla Chiesa parrocchiale. Nel tragitto, la storica Percivaldi, ha anche svelato uno dei misteri camagnesi, riguardante l’iscrizione in via Matteotti, all’imbocco di Via Rocca venendo dal Comune, che sarà oggetto di approfondimento ad hoc nei prossimi mesi.
In seguito la delegazione è stata lasciata libera di visitare il paese e, al termine della messa in onore del santo, il sindaco Martelozzo ha partecipato alla cena.
Ora l’obiettivo, per i prossimi mesi, è di andare a ricambiare la visita a Castelseprio, che vede tutelato dall’UNESCO la Chiesa di Santa Maria foris portas, il Monastero di Torba e i resti della Basilica di San Giovanni Evangelista, e chiamare la storica Percivaldi a presentare proprio il nuovo libro sui Longobardi a Camagna. “In questo modo vogliamo unire idealmente la promozione di un periodo storico che fa parte dell’identità del nostro territorio, si veda la documentazione sulla pieve di San Giovanni di Mediliano, nel Comune di Lu, che sarà parimenti coinvolta nel progetto di valorizzazione, al tema del turismo lento, a piedi o in bici, che leghi l’aspetto devozionale, mettendo a frutto storie e luoghi che già abbiamo, senza doverci andare a inventare altro”. Conclude Beccaria.

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