DEMOSTENES FLOROS
STEFANO FANTACONE
CRISI O TRANSIZIONE ENERGETICA?
ECONOMIA E MANAGEMENT
240
15.00
14.00x21.00 cm
brossura con alette
9788836162024
Già dallo scorso anno la strategia europea per la sostenibilità ha iniziato a
confrontarsi con la scarsità di fonti energetiche tradizionali, rivelatasi con
aumenti di prezzi che nel caso del gas naturale hanno assunto caratteri di
assoluta eccezionalità. Il processo mondiale di decarbonizzazione sta infatti
definendo un nuovo equilibrio sul mercato delle fonti fossili, in cui l’Europa
si ritrova penalizzata per le scelte di abbandonare gli investimenti nella
produzione di energie tradizionale e nelle infrastrutture per il trasporto del
gas. Contestuale è stata la decisione di affidare la determinazione dei prezzi
alle logiche speculative del mercato, che rivela oggi tutti i suoi limiti. Con
tecnologie che ancora non permettono di completare il passaggio alle fonti
naturali, l’Europa si trova così ad affrontare un contemporaneo aumento dei
prezzi dell’energia presente e dell’energia futura.
A questi fattori prettamente economici si aggiunge ora l’acuta crisi geo-
politica provocata dal conflitto in Ucraina. La dipendenza europea dalle
forniture di gas naturale dalla Russia espone al rischio di dover razionare
consumi e produzione e obbliga a ripensare in tutta fretta le modalità di
copertura del fabbisogno energetico. Le possibilità di diversificare le
importazioni di energia sono tuttavia esigue e le prospettive di incorrere in
una scarsità nelle forniture stanno rapidamente aumentando.
I fattori geo-politici potrebbero in breve tempo divenire preminenti, qualora
proprio la riconfigurazione dei mercati dell’energia rinsaldasse l’asse fra
Russia e Cina, accentuando la preminenza dell’Asia nelle produzioni
manifatturiere. Uno smottamento che trova conferma nella ritrosia con cui i
paesi produttori di energia si pongono di fronte alla richiesta di sanzioni
verso la Russia, compattamente adottate dalle nazioni occidentali.
Il conflitto ucraino accentua dunque il conflitto energetico latente, ponendo
forse termine al processo di globalizzazione dei mercati. Eventualità che
potrebbe trovare l’Europa del tutto impreparata.