MANLIO BENIGNI
ANTONIO PIAZZOLLA
BLACK SABBATH E OZZY OSBOURNE
MUSICA E SPETTACOLO
304
19.00
14.00x21.00 cm
brossura con alette
9788836162093
Dai timidi inizi con l' improbabile nome di Polka Tulk Blues Band all' atteso ritorno, nel 2017, con l’album 13 e la memorabile serie di concerti d'addio del The End Tour: quattro ragazzi di Birmingham hanno forgiato un nuovo suono, l' heavy metal, e un nuovo immaginario ossessionato
dall'occulto, dal senso del peccato, da sinistre premonizioni di disastri climatici e maledizioni cosmiche, ispirando innumerevoli band, suoni e generi nei decenni a venire.
I Black Sabbath hanno fatto moltissima strada da quel venerdì 13 febbraio 1970, giorno in cui pubblicarono l'eponimo album.
Quella copertina inquietante, gli echi di un temporale, i rintocchi di una campana e poche, lente, inesorabili note di chitarra introducevano proprio il brano Black Sabbath, porta d’ingresso al mondo instabile e spaventoso degli anni Settanta, pochi mesi dopo che il raduno hippy di Woodstock aveva cantato a suon di “Peace and Love”.
Anche i Black Sabbath erano hippy, ma conpoche illusioni e molte paranoie, rispecchiando appieno la durezza dei difficili Seventies. Le
carriere soliste del chitarrista Toni Iommi e del bassista Geezer Butler sono testimonianza di integrità e ricerca musicale, mentre Ozzy Osbourne, etereo leader della band, a un successo discografico planetario ha abbinato uno status di icona pop globale.
E immortale, come l’eredità artistica e culturale dei “Sabs”.