I grandi campioni scrivono la storia della boxe. Ma chi scrive la storia dei grandi campioni? Spesso sono peccati impossibili da perdonarsi. O da farsi perdonare. Questo libro parla di vite maledette, colpe da espiare, eventi drammatici. Alcuni a lieto fine, altri con una conclusione tragica, nella migliore tradizione shakespeariana. Tiberio Mitri, Carlos Monzón, Stanley Ketchel, Johnny Tapia, Arturo Gatti, Hector Camacho, solo per citarne alcuni. Esistenze tormentate, quasi sempre lontano dal ring. Ritratti umani che sembrano separare con una netta linea di demarcazione l’uomo dal pugile, la persona dall’artista, per poi celebrare, però, una nuova unione nei momenti chiave delle loro carriere. Ma esistono anche strade senza uscita, vicoli ciechi che non permettono di vedere la luce alla fine del tunnel: Luis Resto, Tony Ayala, Sonny Liston e Tommy Morrison offrono un altro spunto, diametralmente opposto, per capire – o tentare di capire – il maledetto mondo della boxe. La chiamano “nobile arte”. In realtà, alcuni dei suoi protagonisti hanno molto meno candore di quanto si possa immaginare.