Nell’immaginario collettivo contemporaneo la figura della Regina Elisabetta II è probabilmente una delle più riconoscibili, vera e propria icona pop riuscita a travalicare i confini del Regno Unito per divenire, assieme alla famiglia Windsor qualcosa di più della donna che ha indossato la corona d’Inghilterra per oltre 70 anni. Tutti possono dire di essersi interessati almeno una volta nella vita alle vicende della Regina, di Carlo e Diana e a quelle più recenti che hanno avuto per protagonisti William e il fratello Harry. Spesso si tratta di mera curiosità da gossip, altre volte è il desiderio di entrare in contatto con un mondo antico che è riuscito a resistere al passaggio del tempo per giungere fino a noi, rinnovato ma allo stesso tempo fedele alle proprie tradizioni. Del resto chi non subisce il fascino di principi, Re e Regine, palazzi maestosi e cavalieri in uniforme?
Elisabetta, grazie anche al suo lungo regno, è entrata nelle nostre case fino a diventare una figura familiare, elegantissima e particolare, certamente austera ma allo stesso tempo capace di accendere la curiosità sui tanti (forse troppi) eventi che ne hanno contraddistinto l’esistenza. Divenuta Regina in giovane età, Elisabetta ha attraversato la storia recente dell’Europa e del mondo, divenendo un punto fermo, quasi imprescindibile, tanto da aver suscito un’enorme emozione quando la sua esistenza si è conclusa nella quiete del castello di Balmoral. Ma tra il giorno della sua incoronazione e quello dei solenni funerali che hanno visto il tramonto del suo regno, gli scandali e le vicissitudini che si sono succeduti nel tempo hanno fatto si che la storia stessa dei Windsor divenisse oggetto di un’attenzione maniacale.
Come non ricordare, ad esempio, l’incredibile epopea rappresentata da Lady Diana e Carlo o il successivo arrivo sulle scene di Camilla. E che dire dei matrimoni di William e Harry o degli scandali che hanno colpito a più riprese buona parte dei rappresentanti della nobile casata? Occorrerebbe un’enciclopedia per raccontare tutto quanto accaduto alla famiglia Windsor. Ma può bastare anche un saggio capace in poco più di 400 pagine di mettere in fila i momenti cruciali della dinastia più famosa di sempre.
A farlo ci ha pensato la giornalista Cristina Penco con il suo I Windsor: la dinastia di Elisabetta II, pubblicato da Diarkos, casa editrice che ha fatto delle biografie uno dei punti di forza del proprio catalogo.
Raccontare l’epopea dei Windsor significa addentrarsi nella storia stessa del Regno Unito e anche dell’Europa, ancora prima che Elisabetta venisse incoronata. Del resto l’Inghilterra è stata per lungo tempo autentica protagonista della vita del Vecchio Continente, determinandone in buona parte le sorti. Lo stesso è accaduto anche a livello globale durante l’era coloniale, così ricca di gloria e contraddistinta da profonde contraddizioni.
La Penco racconta una storia lunga e complessa senza mai perdere il proprio obiettivo, quello di offrire al lettore una biografia che non cede alla tentazione di addentrarsi nei mille rivoli generati dalle dicerie e dal gossip, che pure hanno rappresentato per i Windsor momenti cruciali che ne hanno plasmato l’esistenza. Tuttavia, anche gli argomenti più spinosi su cui la stampa e la televisione hanno costruito una miriade di contenuti, vengono trattati in una forma rispettosa e coerente con il saggio storico. Il libro non rinuncia ad affrontare temi controversi e delicati, ma lo fa solo entro i limiti in cui determinate informazioni risultano indispensabili alla comprensione del quadro generale. Del resto di libri che hanno approfondito (spesso con dubbio gusto) gli anfratti più pruriginosi dei Windsor sono piene le librerie e nulla hanno aggiunto ad una Storia che merita di essere raccontata con la proverbiale S maiuscola, quella che si deve tributare a chi ha segnato i momenti fondamentali dell’esistenza di un Regno, addirittura del mondo intero.
Un libro come questo meriterebbe di essere raccontato pagina per pagina, perché in ognuna c’è un episodio, una spiegazione, un momento storico da fissare nella memoria per giungere ad avere davanti a sé un affresco ampio e completo di una dinastia che ha attraversato i decenni ed è divenuta argomento di discussione, ma anche parte integrante del nostro vivere quotidiano. Tutti hanno un pensiero sui Windsor e un’opinione sul significato della Monarchia, sul suo ruolo nella Storia e su quali errori i suoi rappresentanti abbiano commesso, specie in tempi recenti, quando per Elisabetta e la sua famiglia è divenuto impossibile tenersi a debita distanza dal mondo, anche quello di più bassa lega.
Scandali, lutti improvvisi e drammatici, malattie, crisi economiche e guerre. Se volessimo mettere in fila tutti i lati più oscuri e tormentati dei Windsor finiremmo con il ridurre la storia di questa famiglia a niente di più che un romanzo di appendice o, peggio, una soap-opera scritta molto male. Da qui l’importanza di ricondurre il tutto ad una dimensione storicamente accurata, che va oltre la superficie dei singoli episodio per raccontare al lettore chi erano e chi sono i Windsor ancora oggi. Una missione solo apparentemente impossibile, ma che diventa splendidamente semplice e affascinante grazie a libri come questo, capace di essere allo stesso tempo saggio storico e opera di narrativa. Un’opera ineccepibile sul piano della ricerca e della riflessione storica, ma anche in grado di conquistare il lettore con una prosa accessibile con cui l’autrice raggiunge l’obiettivo più importante, quello di raccontare la Storia senza trasformarla in un argomento elitario, destinato ad un ristretto gruppi di accademici.
Questa biografia è cultura nel senso migliore del termine, perché è quella che sa parlare a tutti senza omettere nulla, ma rinunciando al contempo ad imbastire il solito racconto da rivista patinata o da talkshow del pomeriggio. Tra queste pagine c’è soprattutto il resoconto delle scelte che Elisabetta e tutti gli appartenenti alla casata dei Windsor hanno dovuto compiere nei momenti più difficili della loro esistenza, spesso in quegli snodi fatali in cui la Storia ha imposto traiettorie rischiose e dolorose. Tra rovinose cadute, crisi e straordinarie rinascite, il libro ripercorre oltre un secolo di eventi, illustrando in modo semplice e comprensibile come i Windsor siano stati capaci di mantenere fede alle proprie irrinunciabili tradizioni, ma comprendendo infine l’importanza di assumere un ruolo diverso e moderno, quello dei regnanti che sanno parlare al popolo, per esserne guida e fonte di ispirazione.
Allo stesso tempo il saggio della Penco prova a gettare uno sguardo anche al futuro della dinastia, immaginando cosa potrà accadere ora che sul trono siede Re Carlo III, in attesa che suo figlio William assuma il ruolo per il quale è stato preparato fin dalla più tenera età. Con una certezza assoluta: che qualunque cosa accada i Windsor saranno ancora protagonisti, nel bene e nel male, tra luci ed ombre, di un’epopea che sa di antico ma anche di una sorprendente modernità.
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