La Biblioteca dello Sport Nerio Marabini di Seriate compie un anno e lo festeggia con una serie di appuntamenti ricchi di sport.
Il programma ideato da Paolo Marabini unisce la presentazione di un libro che parla di sport con un personaggio dello sport di cui si parla. E ne esce un mix molto interessante e intrigante.
Si è cominciato giovedì 21 marzo nel tardo pomeriggio tuffandosi nel mondo del nuoto italiano. E lo ha fatto rendendo protagonista la “Divina”. Il libro della serata è di Stefano Arcobelli: “Federica Pellegrini: lo stile libero di una leggenda italiana” e a conversare con l’autore è stato chiamato nientemeno che Luca Sacchi, campione del nuoto che nei 400 misti ha vinto la medaglia di bronzo ai Giochi olimpici di Barcellona nel 1992 e, oggi, è commentatore delle gare natatorie per la Rai.
Ne è uscita un’intervista molto bella e simpatica. L’autore ha cercato di portare alla luce le pieghe più recondite della vita personale di Federica Pellegrini, oltre il suo essere campionessa di livello mondiale e inarrivabile per chissà quanti anni, di cui la gente sa già per aver vissuto direttamente le imprese attraverso le riprese televisive o le letture delle cronache dei giornali.
Ma anche Luca Sacchi, che le è stato molto vicino, soprattutto all’esordio, quando da giovanissima Federica frequentava lo stesso centro sportivo.
Ne è scaturito un ritratto di una donna-icona dello sport dalla forte personalità, un po’ ruvida, ma che col tempo ha saputo smussare qualche angolo retto caratteriale, e che alla fine della carriera è divenuta un punto di riferimento per tutti sia a livello nazionale che internazionale.
A Luca Sacchi è stato chiesto quale fosse “la gara”, fra tutte, che più l’ha colpito della Pellegrini. Sacchi non ha avuto dubbi: “È stata la rivincita di Budapest”. Questa è la risposta. Il grande ritorno. Dopo essere tornata dalle Olimpiadi di Rio 2016 a bocca asciutta, infatti, con gli scettici che la davano per finita, Federica Pellegrini all’età di 29 anni ha dimostrato di essere ancora competitiva, riuscendo a conquistare la medaglia d’oro nei 200 stile libero ai Mondiali di Budapest 2017. Dopo una impressionante rimonta, ha battuto in finale Katie Ledecky, nuotatrice 20enne statunitense che ai tempi non aveva mai perso in una finale ed era considerata la favorita numero uno.
E ciò che l’ha resa così grande? La risposta sta nella cultura del lavoro e il segreto di essere sempre rimasta se stessa anche in vasca.
Animata da una grandissima fame di successo Pellegrini ha dovuto lottare anche contro il Covid, che l’ha colpita quando ancora non erano arrivati gli antidoti. I cambi di allenatore. La perdita dell’allenatore Castagnetti. L’importanza dei metodi di allenamento spinti quasi a livello maschile. E poi la corsa, la palestra per il rafforzamento fisico. Tutto è concorso alla formazione di un personaggio che ha trasformato anche l’ambiente nazionale.
Federica Pellegrini è stata anche una bandiera per le donne e in questo potrebbe avere un futuro. Intanto, sta godendo il suo periodo di neo mamma.
Luca Sacchi, infine, ha raccontato un simpatico aneddoto: “Ho insegnato alla Pellegrini a guidare. Gli ho fatto da scuola guida – racconta -. Un giorno eravamo in macchina e sono rimasto senza benzina a 50 metri dal distributore. L’ho messa al volante e mi sono messo a spingere la macchina”… alla fine ha preso la patente.
Il Palmares – Luca Sacchi ha vinto una medaglia di bronzo nei 400 metri misti nelle Olimpiadi di Barcellona nel 1992; un oro nei 400 misti e un bronzo nei 200 misti ai Campionati europei nel 1989 a Bonn; un bronzo nei 400 misti ai Campionati europei nel 1995 a Vienna; una medaglia di bronzo nei 200 metri dorso, una medaglia d’argento nei 200 metri misti ai Giochi del Mediterraneo nel 1987 a Latakia; una medaglia d’oro nei 400 metri misti nel 199 ai Giochi del Mediterraneo nel 1991 ad Atene; una medaglia ‘doro nei 200 metri misti e una medaglia d’oro nei 400 metri misti ai Giochi del Mediterraneo nel 1993 a Canet e Narbonne e, infine, una medaglia d’argento nei 200 metri rana e una medaglia di bronzo nei 400 metri misti agli Europei giovanili nel 1984 a Lussemburgo.
La scheda del libro – Autore: Stefano Arcobelli, edizione Diarkos della collana Grande Sport.
“Non ci si abitua mai alle sorprese che Federica è riuscita a inventare di volta in volta, anno dopo anno, bracciata dopo bracciata, respiro dopo respiro. Un bellissimo viaggio anche da raccontare”. (dalla prefazione di Elisabetta Caporale).
Federica Pellegrini è la più grande nuotatrice azzurra se non la più grande atleta azzurra di ogni sport, capace di conquistare quasi 60 medaglie internazionali fra Olimpiadi, Mondiali ed Europei. È stata l’atleta italiana più giovane (aveva appena 16 anni) a salire su un podio olimpico per una gara individuale. È sempre stata autentica, vera come poche. La sua è la storia di una ragazza veneta, che si è fatta leggenda in vent’anni di faticosissime bracciate avanti e indietro, senza mai sprecarle o affrontarle per caso.
Con la sua personalità dalle mille sfaccettature, sensibilità e significati, Fede ha ostinatamente tenuto duro per resistere al logorio della preparazione moderna, sfidando le generazioni mondiali delle campionesse di stile libero. Senza quella passione, quel fuoco che brucia dentro, nessun talento può durare così a lungo. Questo è un viaggio in questi anni ricchi di medaglie, pieni e sorprendenti, per raccontare l’evoluzione di una ragazza italiana che si è fatta Divina.
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