La lunga storia degli Estensi affonda le radici nella leggenda e nel mondo favoloso di antichi eroi e di mitiche unioni. La nobiltà di una stirpe si fonda sulle opere, e di opere gli Estensi furono prodighi sui territori da loro governati. Affermatasi a Ferrara fin dal Medioevo, la casa d’Este vide proclamata la propria autorevolezza dalla gloria acquisita per opera del marchese Niccolò III, sulla cui figura si proiettarono luci e ombre. La discendenza vide salire al trono di Ferrara figure di rilievo: Leonello, Borso ed Ercole I, ai quali va ascritto il merito di avere reso la città il primo nucleo urbano moderno in Europa. Divenuti duchi, gli Estensi, attraverso l’addizione urbanistica, concepirono il volto di Ferrara come città non solo ideale, ma anche reale e a misura d’uomo, raffigurata come specchio della mente signorile e segnata da una scansione ritmica dello spazio ispirata a regole di composizione armonica. Le arti figurative, la poesia e la musica la resero una delle maggiori capitali del Rinascimento, mentre il manifesto estetico dei duchi si fece strumento politico e vide il territorio estendersi fino a coprire un ampio segmento trasversale della penisola, dall’Adriatico agli estremi contrafforti di Garfagnana e Lunigiana. La devoluzione di Ferrara alla Chiesa ridusse le dimensioni del territorio estense, ma non intaccò la sua fama: il ducato di Modena rappresentò il nuovo centro del potere dinastico che, nel corso dei secoli, conobbe le lotte risorgimentali e dovette dissolversi solo per la costituzione dell’Italia unita. Le politiche matrimoniali dei duchi estensi fecero sì che il loro sangue continuasse a circolare nelle vene della nobiltà europea fino a rendersi stirpe viva ancora ai nostri giorni. La dinastia di casa d’Este percorre larghi tratti della storia d’Italia e d’Europa, la cui lettura, attraverso lo sviluppo delle vicende individuali e familiari, appare oggi ancor meglio leggibile e rappresentabile. Pierluigi Moressa (Forlì, 1959), medico psichiatra, membro ordinario della Società psicoanalitica italiana e giornalista pubblicista, ha scritto saggi su figure appartenenti al mondo dell’arte e della cultura; si è dedicato all’approfondimento di temi locali, pubblicando alcune guide storico-artistiche riguardanti città e luoghi della Romagna. Ha partecipato come relatore a convegni in tema clinico e di storia della medicina; suoi articoli sono apparsi su riviste a varia diffusione. Per Diarkos ha pubblicato Caterina Sforza. Potere e bellezza nel Rinascimento (2022) e I Malatesta. Filosofia, sentimento e guerra nella storia di una dinastia (2023).
Intervista al link: https://www.youtube.com/watch?v=rqPiYsOmv18