Ci sono libri che si leggono con la mente e altri che ti invitano a metterti in gioco con l’intera esistenza. “Vivere con filosofia. Saggezza antica per imparare l’arte di vivere” di Salvatore Grandone appartiene senza dubbio alla seconda categoria. Non si tratta infatti di un manuale accademico, né di un saggio per addetti ai lavori: è, come dice l’autore stesso, «non un libro di filosofia, ma un libro per filosofare».
La filosofia che Grandone propone non è quella dei manuali polverosi, intesa come filosofia-museo, ma una filosofia-cantiere: viva, concreta, aperta al dialogo e soprattutto capace di avere una funzione terapeutica. In un passaggio emblematico scrive: «Ho chiamato gli studenti a trovare e a sperimentare con il mio aiuto e con i grandi maestri del pensiero i propri farmaci filosofici».
Questa immagine restituisce perfettamente lo spirito del libro: la filosofia come farmacia dell’anima, come luogo in cui ciascuno può cercare gli strumenti per affrontare il disagio della civiltà contemporanea.
La lettura è scorrevole e coinvolgente, quella di Grandone è una scrittura che dialoga direttamente con il lettore, capace di intrecciare aneddoti storici – curiosa, ad esempio, la regola della scuola pitagorica che imponeva cinque anni di silenzio per allenare il controllo della parola – con riferimenti a problemi quotidiani che toccano bambini, adolescenti e adulti.
Uno dei tanti spunti interessanti del libro è l’attenzione al tema del rumore, non solo acustico ma esistenziale. Citando il concetto di ‘rumore esistenziale’ di Ouessada, Grandone ci porta a interrogarci sul rapporto con lo smartphone: quanto è rumoroso? È un rumore che ci aiuta a non pensare o che ci impedisce di pensare? Le immagini che l’autore usa sono forti e rivelatrici. In una pagina descrive gli studenti che, alla fine della lezione, si precipitano a recuperare i cellulari con la stessa urgenza con cui i profughi di guerra si mettono in fila per il pane: un paragone che scuote, perché mostra quanto il digitale stia sopravanzando il reale.
Questa riflessione si inserisce perfettamente nel progetto del libro: usare la filosofia come strumento per prendere coscienza delle nostre abitudini quotidiane e recuperare un rapporto più autentico con noi stessi e con la realtà.
Ogni capitolo costruisce così un ponte tra i grandi pensatori dell’antichità e le sfide del nostro presente. Parmenide, Empedocle, Democrito e molti altri non vengono presentati come figure lontane e inaccessibili, ma come veri e propri “percorsi terapeutici” che insegnano a vivere meglio, a coltivare resilienza, gioia, consapevolezza.
Il cuore del messaggio è riassunto in un’altra frase:
«Il filosofo è colui che mette al centro l’esigenza di dare una direzione nuova alla propria esistenza; non si accontenta di vivere, si sforza di vivere bene; per lui la riflessione è funzionale all’arte di vivere» .
La filosofia, dunque, non è un esercizio intellettuale fine a se stesso, ma una pratica trasformativa che ci invita ad assumere responsabilità nei confronti della nostra vita.
Grandone si distingue anche per onestà intellettuale. Con orgoglio dichiara di non appartenere alla categoria degli influencer- filosofi che condensano concetti complessi in pillole da un minuto per accumulare like. La sua proposta è più esigente: «Questo libro è pensato come una sorta di laboratorio filosofico dove, attraverso una serie di strumenti, devi metterti alla prova. La difficoltà allora ricade soprattutto sul lavoro da svolgere su te stesso».
Non c’è promessa di scorciatoie, ma l’invito sincero a un cammino di ricerca.
Il pregio del libro sta proprio in questa combinazione: linguaggio chiaro e accessibile, esempi tratti dalla quotidianità, esercizi pratici, ma anche profondità teorica e rigore. È una bussola per chi desidera orientarsi in un presente complesso, fatto di rumore digitale, produttività esasperata e perdita di senso. Un invito a riscoprire la filosofia come arte di vivere, come possibilità di dare forma e direzione alla propria esistenza.
In conclusione, Vivere con filosofia è un libro che consiglio a chiunque senta il bisogno di fermarsi un attimo e guardarsi dentro, a insegnanti e studenti, a genitori e professionisti, a chiunque voglia prendersi cura della propria interiorità con strumenti antichi e sempre attuali. Perché, come Grandone ci ricorda, filosofare non significa solo pensare, ma soprattutto imparare a vivere meglio.
Salvatore Grandone insegna Filosofia e Storia nei licei ed è dottore di ricerca in Scienze filosofiche presso l’Università di Napoli Federico II e in Lettres et Arts presso l’Università Stendhal Grenoble III. Dirige la rivista online Figure dell’immaginario ed è autore di numerosi saggi dedicati alla didattica della filosofia e alle filosofie della vita. È attivo anche nella divulgazione: cura la pagina Instagram “Filosofia per concetti” e collabora con il progetto Gazzetta filosofica. Tra le sue pubblicazioni più recenti figurano L’esercizio del pensiero. Filosofia per concetti (Diarkos, 2020) e Duelli filosofici. L’arte di dibattere sui concetti (2023).
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