I primi capitoli della Genesi raccontano eventi accaduti agli albori dei tempi, in antichità remote e inaccessibili, usando il linguaggio del mito, l’unico in grado di esprimere i misteri del mondo attraverso l’uso di immagini. Il mito, infatti, non è riducibile a un racconto fantastico, bensì può essere visto come una narrazione sacra indirizzata all’uomo del suo tempo per la propria edificazione morale. Ma qual è l’origine del mito biblico? È possibile pensare all’esistenza di un mito primordiale (Urmgthus), da cui siano derivati tutti gli altri? Esistono dei punti di contatto tra i miti della Genesi e le scoperte scientifiche, tra cosmogonia e cosmologia, tra antropogonia e antropologia?
AUTORE
Armando Savini è docente di economia e metodi di ricerca per il business, cultore di esegesi biblica da oltre venticinque anni, già consigliere del Direttivo diocesano della Gioventù ardente mariana di Roma e responsabile del Centro studi. Tra le sue pubblicazioni: Le due sindoni (2019); il Messia nascosto. Profezie bibliche alla luce della tradizione ebraica e cristiana (2019); Maria di Nazaret della Genesi a Fatima (2017); Risurrezione. Un viaggio tra fede e scienza (2016); Dall’impresa-macchina all’impresa-persona. Ripensare l’azienda nell’era della complessità (2009).