Intervista: Francesco Totti-Solo Un Capitano su Bibliocalcio.com
16 Novembre 2020

Alessandro Ruta ripercorre la carriera di Francesco Totti soffermandosi sui momenti più importanti della stassa, in un libro che non mancherà di emozionare ed incurisire i tifosi del campione romano ed in generale tutti gli appassionati di calcio. Ne abbiamo parlato con l’autore.

Quando è nata l’idea di un libro su Francesco Totti?

Guarda, l’idea non è stata mia ma della casa editrice Diarkos che me l’ha proposto dopo la biografia di Messi e io ho accettato con entusiasmo. Diarkos che ringrazio di nuovo per la fiducia. Tieni conto poi che ho scritto tutto il libro durante il lockdown tra marzo e aprile quindi diciamo che ho riempito il tempo alla grande.

Da appassionato rimpiangi il fatto di non averlo visto in squadre sempre attrezzate per competere ad alti livelli?

Ma vedi, Totti ha giocato per 25 anni (25!) nella stessa squadra e si può dire che con Totti la Roma è stata anche una squadra da alti livelli, quindi secondo me non c’è un vero rimpianto da parte mia. In fondo ha vinto uno scudetto, e la Roma ne ha conquistati 3 in tutta la sua storia, più due Coppe Italia e due Supercoppe Italiane. Quindi Totti ha portato la Roma stabilmente ad alti livelli, poi a volte per vincere è mancato solo qualche dettaglio. Toccando peraltro momenti di onnipotenza tecnica.

Come in nazionale ha reso meno che nella Roma? Solo colpa sua?

Sai che non sono d’accordo su questa tua affermazione? In fondo, anche qua, ha vinto un Mondiale, seppur non da protagonista assoluto, e ha sfiorato un Europeo, quello sì da protagonista, più un Europeo Under 21. Il fatto è che la Nazionale, al contrario della Roma, non poteva essere costruita a sua immagine e somiglianza quindi in qualche caso l’ha emarginato o reso meno importante. 

4. Meglio il Totti trequartista o il Totti rifinitore?

Il Totti reinventato da Spalletti “falso nove” penso sia stato un giocatore unico nel suo genere. Poteva fare tutto: rifinire, segnare, dare assist, arretrare per lasciare spazio agli inserimenti. Un calciatore favoloso

Se chiudi gli occhi e pensi a Francesco Totti quale suo gol ti viene in mente?

Senza dubbio quello nella partita dello scudetto contro il Parma. In quel destro all’incrocio c’è tutta la città (naturalmente la parte romanista) che sta calciando. 

Credi che abbia sofferto troppo la pressione in certi frangenti?

Sì, e mi riferisco al caso-Poulsen o allo schiaffo a Colonnese nell’anno dei 4 allenatori alla Roma. La cosa che però gli ho sempre riconosciuto è che dopo ogni sberla presa è riuscito a tornare più forte di prima. 

L’essere diventato un personaggio altamente mediatico l’ha in parte danneggiato secondo te?

Difficile da dire come cosa. Certo, la sua mediaticità è totalmente diversa da quella di un Beckham, per esempio, anche lui con una moglie sempre presente e proveniente dal mondo dello spettacolo (i due sono quasi coetanei), ma più altezzoso, più imprenditoriale. La sua romanità, il suo essere sostanzialmente il vicino di casa a cui ti rivolgeresti quando hai bisogno di un po’ di pasta o del sale, sono stati secondo me un punto di forza più che di debolezza. Nessun calciatore italiano nella storia credo sia stato popolare, e dico popolare in ogni senso, cioè “del popolo” e “conosciuto”, come Totti. Forse nemmeno all’estero. 

Credi che Spalletti avrebbe potuto comportarsi diversamente con lui nella sua ultima stagione da calciatore?

Forse sì, ma non conoscendo le dinamiche dello spogliatoio il mio è un parere che, come direbbe John Keats, “è scritto sull’acqua”. Non dev’essere stato facile nemmeno per Spalletti gestire un personaggio che più si avvicinava alla fine della carriera e più diventava ingombrante. Forse avrei evitato le risse a mezzo stampa, ecco, quello sì. In fondo Spalletti è stato quello che gli ha probabilmente allungato gli anni di attività reinventandolo centravanti.

In un’ipotetica classifica dei migliori di sempre dove lo collocheresti?

Il miglior Totti è nei top 5 giocatori italiani degli ultimi cinquant’anni, anche come longevità di rendimento, a prescindere dai ruoli. Detto che sono classifiche che lasciano il tempo che trovano, e che sono nato nel 1982 quindi molti non li ho visti dal vivo, tra gli attaccanti secondo me al suo livello dal 2000 in poi ti posso mettere Del Piero e Filippo Inzaghi. Ma l’evoluzione che ha avuto Totti in campo come ruolo, un 10 puro che ha fatto il “9”, non ce l’hanno avuta in tanti nella storia del calcio italiano.

Dopo Messi e Totti hai altri progetti su altri fuoriclasse in cantiere?

La risposta è sì, sempre per Diarkos, ed è una fuoriclasse assoluta. Una donna, ma non una sportiva.

Link all'intervista: https://bibliocalcio.com/2020/11/16/intervista-francesco-totti-solo-un-capitano/?fbclid=IwAR1o4eG7vI_VmuXoSmYPDY5I6kQBiGkScGbB9FTGPCCgL4VGpwNrxxLwvyY