La storia della riunificazione tedesca solitamente è sempre stata raccontata come un generoso sforzo, principalmente economico, della Repubblica Federale Tedesca nei confronti della ex DDR. Ma le cose stanno proprio così? Cosa accadde in realtà durante i primi anni successivi alla caduta del Muro? Quale prezzo in realtà dovettero pagare i cittadini e le imprese dell'ex Germania dell'Est? E si possono trarre indirizzi di carattere economico e politico da quanto accadde in quei giorni per l'Europa attuale? Ce ne ha parlato Vladimiro Giacché, autore di un interessantissimo libro che si occupa di queste tematiche.
Si è da pochi giorni celebrato il 31esimo anniversario della caduta del Muro di Berlino (9 novembre 1989), comunemente riconosciuta come uno degli eventi più importanti della recente storia dell’umanità. Molte le speranze che quell’avvenimento aveva suscitato in tutto il pianeta per quella che si pensava fosse una riconciliazione di due mondi contrapposti e, ovviamente, è stato motivo di gioia per il popolo tedesco, rimasto diviso per lunghi 29 anni. Questa almeno la versione della storia che, praticamente all’unisono, abitualmente viene ricordata ogni anno dai media di ogni Paese. E questa è la versione che è stata propagandata dalle istituzioni tedesche per descrivere un processo a dire il vero per niente semplice, tanto nel suo sviluppo che nelle sue reali implicazioni politiche, economiche e sociali.
In tedesco il termine comunemente utilizzato per ricordare quegli eventi è Wiedervereinigung, appunto “riunificazione”, almeno dai tedeschi della ex Repubblica federale, e Einheit, cioè “unità”, da quelli della ex DDR. Tuttavia non tutti sono concordi nel parlare di un processo così pacifico e da tutti fortemente voluto in Germania, almeno nelle modalità in cui in realtà avvenne, al di là della comune vulgata. Ad esempio di vera e propria “annessione” parla un libro, alla sua seconda edizione, scritto da Vladimiro Giacché e pubblicato dalla Diarkos edizioni: “Anschluss, l’annessione. L’unificazione della Germania e il futuro dell’Europa” (pp. 336, 18 euro). Secondo l’autore, infatti, non di un processo pacifico e senza conseguenze pesanti a carico della ex DDR si sarebbe trattato, bensì la riunificazione sarebbe avvenuta con un metodo ben pianificato, attraverso l’utilizzo della moneta unica, per colonizzare la Germania dell’Est. Stesso metodo oggigiorno analogamente usato all’interno dell’Unione Europea nei confronti di alcuni Stati membri. Ho incontrato a Roma l’autore per approfondire l’argomento di sicuro interesse.
Link all'intervista: https://www.ildeutschitalia.com/scenari/ieri-oggi-domani/anschluss-una-riunificazione-a-caro-prezzo/?fbclid=IwAR2b6_GaIB47nkvndLHYLzTqjiI3VoNh00J7tL0XhGkc629ki1qGFKrtp6s