Ciclismo, storie segrete. Recensione a cura di Filippo Redaelli
28 Ottobre 2021

"Ciclismo storie segrete" è un libro imperdibile per gli appassionati di ciclismo, scritto da un grande cronista come Beppe Conti che qui raccoglie quegli aneddoti che circolano da anni come leggende tra gli addetti ai lavori, storie nate al seguito dei grandi Giri e delle più grandi Classiche, tra un avvio di tappa e le parole ancora calde dell'inchiostro dei giornali o delle interviste televisive. Sembra di stare lì, leggendo una dopo l'altra queste storie. Dal Tour de France 1903, il primissimo: lo sapevate che rischiò subito di chiudere? Ovviamente poi Coppi e Bartali, Binda che vince al velodromo Sempione con tale anticipo da vedere corridori arrivare dal finestrino del treno, Merckx, la rivalità straordinaria tra Moser e Saronni, Bugno e Chiappucci, fino al ciclismo che per età anagrafica ho seguito più da vicino. Tante storie imperdibili. Solo tra quelle degli ultimi anni ho scoperto un lato che non conoscevo di Cipollini, ho letto una versione equilibrata dei tragici fatti legati a Pantani e come Garzelli ha vinto il suo Giro d'Italia. Fino al ciclismo "senza segreti", almeno per il momento, di un campione ancora troppo poco celebrato ma amatissimo come Nibali, di cui oltre al tris nei grandi Giri mi piace ricordare la straordinaria Milano - Sanremo vinta scattando. Un libro di racconti che ti porta dritto nel cuore e nelle strade di questo sport "mai troppo amato, mai troppo esaltato fra la gente" come si legge in quarta di copertina. Nella seconda foto l'ultima corsa vista dal vivo, la partenza della Milano - Torino a Magenta, qualche giorno fa. Insieme al libro uno dei ricordi più cari: l'accredito per la cronometro finale del Giro del centenario. Andare lì, sulle strade, tra i ciclisti e la gente, è una delle esperienze sportive più incredibili.

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