I Florio tra storia e leggenda. Un racconto lungo un secolo per la grande dinasty siciliana di Mauro De Vincentiis
24 Marzo 2022

I Florio tra storia e leggenda. Un racconto lungo un secolo per la grande dinasty siciliana

di Mauro De Vincentiis

 

Vincenzo Florio (1799-1868) fu tra i primi a concepire, nell'Italia meridionale, la funzione moderna dell'industria, riuscendo a impiantare stabilimenti per la preparazione del tonno sott'olio, per i vini di Marsala, per lo zolfo. Gettò anche le basi di un'importante società di navigazione a vapore che, sviluppatasi con il figlio Ignazio (1838-1891) si fuse, poi, con quella genovese Rubattino. Vincenzo Florio fu nominato senatore nel 1883. E proprio Vincenzo diede vita alla più antica corsa automobilistica su strada (la “Targa Florio”) che, dai primi anni del Novecento, si svolse sul Circuito delle Madonie.

La cifra di rilievo di “I Florio. La vera storia della famiglia diventata leggenda” di Pino Casamassima (Ed. Diarkos) è quella relativa, appunto, a quella corsa che nel tempo è stata tra le più importanti gare automobilistiche internazionali.

Casamassima ricostruisce, di pagina in pagina, la storia di una delle più importanti famiglie italiane, il cui nome rievoca le imprese sia sotto il profilo imprenditoriale che mondano e sportivo. Partendo dagli inizi dell'Ottocento con le prime imprese economiche, il libro - rigorosamente documentato e lontano da ogni concessione agiografica e romanzesca - attraversa la vicenda di questa famiglia, fino al suo tramonto nel secolo scorso. Quella della “Targa Florio”, iniziata nel 1906 e terminata nel 1977, è una “storia nella storia” che brilla di luce propria, per i migliori nomi del volante che vi parteciparono: da Tazio Nuvolari ad Achille Varzi, Manuel Fangio, Stirling Moss. Non mancò, se pur molto rara, la presenza femminile. Maria Antonietta Avanzo fu la prima donna italiana a correre la “Mille Miglia” e la “Targa Florio”; Elisabetta Junek, cecoslovacca, vedova di un pilota che aveva perso la vita in corsa, si iscrisse alla gara del 1928, unica donna alla guida di una Bugatti 35B.

 Tra le tante tessere che compongono il racconto, “luccica” quella di “donna Franca”, la “regina” della dinastia che, al fianco del marito Ignazio Jr, incarnò, nel bene nel male, la Belle Époque, contribuendo a trasformare in leggenda la parabola della “dynasty” siciliana. Casamassima scrive che con le loro imprese, le loro molteplici attività, la loro intraprendenza, i Florio hanno rappresentato un'anomalia nella realtà siciliana dell'epoca. Una realtà fortemente segnata da un'economia di stampo rurale, in cui l'industrializzazione del Nord era percepita come una chimera.

Il libro tra aneddoti, storia locale e personaggi ricostruisce non solo la storia di una famiglia, ma disegna anche le linee portanti dello sviluppo economico della Sicilia a partire dall'Ottocento, relativamente al progredire socio-economico dell'Italia post-risorgimentale. Un racconto lungo un secolo per tre generazioni dei “Leoni di Sicilia”, come furono ribattezzati i Florio.

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(Mauro De Vincentiis giornalista e scrittore)

 

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