Marco Maculotti: Miti nordici - Recensione di Civico20 news
10 Ottobre 2023

Scritto da un esperto del tema, Marco Maculotti, il recente Miti nordici. Dei e tradizioni dell’Europa settentrionale fornisce una documentazione ampia e articolata di un universo cultuale e rituale che è espressione di una tradizione spirituale antichissima e che ha influenzato per molto tempo la storia dell’Estremo Nord.

La mitologia nordica comprende leggende e tradizioni scandinave che non solo descrivono le vicende di personaggi immortali come Odino o come le Valkirie, ma trattano le luci della creazione dell’universo e le ombre della sua distruzione. Gran parte di questo sconfinato patrimonio è stato trasmesso dagli storici medievali cristiani, ma anche trasformato, quindi non è così facile determinare con precisione quali furono le credenze, i riti e le molteplici pratiche del paganesimo nordico originale.

Infatti Maculotti, si è avvalso dei contributi di alcuni specialisti, al fine di rispondere alla mole di istanze a cui una ricerca del genere deve rispondere: Andrea Anselmo, Fabrizio Bandini, Alessandro Bonfanti, Alberto Brandi.

Preliminarmente va comunque considerato che l’importanza e le peculiarità delle figure divinizzate e degli eroi poteva variare notevolmente in relazione ai tempi e ai luoghi: non vi era quindi una conformità tale da consentirci di stabilire una omogenea fisionomia della mitologia e della religione nordica. Questa situazione ha così determinato false interpretazioni e anche enfatizzazioni immaginarie che hanno stravolto l’effettiva dimensione dei fatti, creando, dal Romanticismo in poi, un universo parallelo, frutto della fantasia moderna, ma quasi completamente avulso dalla realtà.

Seguendo la traiettoria richiesta dalla filologia, per conoscere con una certa affidabilità questo affascinante mondo, possiamo far riferimento alla letteratura antica, in particolare all’Edda, che costituisce la fonte più datata della produzione poetica islandese.

Talvolta, nella ricerca del passato, possono essere d’aiuto anche le antiche iscrizioni giunte fino a noi e quei “residui” di paganesimo che possono essere rintracciati nel folklore successivo.

Ripercorrere le tracce della mitologia nordica è un’operazione affascinante, che consente di scorgere, nelle imprese di Thor, nelle pene d’amore di Freyr, o nella tragedia dei Nibelunghi, soprattutto delle “storie” con una loro valenza destinata a non estinguersi tanto facilmente.

È una mitologia a lungo amata, ma vittima degli intellettuali dell’Ottocento che hanno eletto la mitologia greca ad archetipo, a modello di riferimento, ponendo su un piano subalterno le mitologie “altre”, considerate più rozze, forse involute.

In tempi successivi, dei e miti nordici sono stati tratti dal gorgo dell’abbandono grazie al salvataggio operato per esempio da Georges Dumezìl, con l’“invenzione” della mitologia comparata.

Poi l’universo tradizionale del Grande Nord è riaffiorato nel folklore di una parte dell’Europa, nella letteratura fantasy o nella creazione artistica, come nel caso della tetralogia wagneriana.

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