Dollaro alla gogna, ma il renminbi non reclama il trono - Il Bollettino
26 Ottobre 2023

Gli Stati Uniti sono seduti su una bomba a orologeria e questa volta il  potrebbe non bastare a salvarli. Mentre l'economia rallenta, il soft power scivola di mano al colosso mondiale. «Il vero ancoraggio del dollaro era il predominio degli Stati Uniti a livello militare» afferma Giacomo Gabellini, ricercatore indipendente specializzato in questioni economiche e autore del libro Dedollarizzazione. Il declino della supremazia monetaria americana, edito da Diarkos. «Non possedendo petrolio e materie prime, l'Italia deve esportare, accumulare dollari per acquistare petrolio e gas naturale attraverso la  di servizi per altri Paesi. Per gli Stati Uniti questa necessità non c'è, perché basta offrire la propria moneta in  di merci, aziende e qualsiasi altro bene. Questo ha fatto venire meno la necessità di produrre sul suolo nazionale. Così, oggi sono proliferati nuovi strumenti bellici, dazi e sanzioni. Dazi che hanno aiutato gli Usa a diventare una potenza industriale».

Basti guardare all'esempio del Venezuela, dissanguato dalle politiche passate degli Stati Uniti, che hanno impedito al Paese Sudamericano di commerciare in  con gli altri Stati. «L'ipotesi europea di imporre dazi alle importazioni di veicoli elettrici cinesi potrebbe rappresentare un primo stop ai commerci con la . Penso che le sanzioni si estenderanno anche alla Cina, sebbene in misura non paragonabile a quelle imposte alla Russia. Sarebbe una mossa apertamente ostile, che potrebbe spingere il Paese asiatico a una dura reazione», aggiunge Gabellini.

Intervista al link: https://www.ilbollettino.eu/2023/10/15/dollaro-alla-gogna-ma-il-renminbi-non-reclama-il-trono/?fbclid=IwAR1axmhcpxYO9zE1si7JREjHKx_FwqEAWLRnXtzRwTB-WnlrmhHDqG5qQEg