Dedollarizzazione Il declino della supremazia monetaria americana - Recensione di Archivio storico
22 Gennaio 2024

Per diversi decenni, la predominanza del dollaro americano ha garantito agli Stati Uniti un ruolo di predominio nell'economia globale, permettendo loro di accumulare deficit in modo sistematico senza subire conseguenze e di scaricare sugli altri Paesi gli squilibri interni. Questo privilegio straordinario, come fu definito negli anni '60 dal ministro francese delle Finanze Valery Giscard D'Estaing, sembra oggi sempre più incerto e instabile a causa delle conseguenze della guerra in Ucraina e dell'emergere di nuove potenze come la Cina e i Brics.

  Questo libro di Giacomo Gabellini (saggista e ricercatore indipendente specializzato in questioni economiche e geopolitiche), attraverso una combinazione di storia, economia e geopolitica, analizza le origini, le fasi cruciali e la direzione che questo importante cambiamento ha preso a partire dagli anni '80, passando per i conflitti degli anni '90 e 2000, fino alla manipolazione dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve e all'imposizione di dazi e sanzioni. Iniziato lentamente e senza un coordinamento centralizzato, il processo di dedollarizzazione e di disimpegno dai circuiti nei quali si basa l'ordine economico globale ha via via assunto ritmo, accelerando bruscamente in seguito alle tensioni internazionali, anche se il suo punto di arrivo rimane ancora avvolto nell'incertezza dell'imprevedibilità futura.

  I cambiamenti avvenuti finora hanno segnato un passaggio epocale, con importanti implicazioni per l'equilibrio di potere tra le nazioni e per le politiche economiche globali. A lungo considerato un pilastro stabile dell'economia mondiale, il dominio del dollaro è ora messo in discussione da nuove realtà emergenti, che cercano di svincolarsi dalle reti finanziarie controllate dagli Stati Uniti. La Cina, in particolare, è emersa come una potenza economica influente che sta cercando di promuovere l'uso della sua moneta come alternativa al dollaro nelle transazioni internazionali.

  Questa sfida alla supremazia del dollaro ha portato a un graduale spostamento di potere ed equilibrio nel sistema finanziario globale. Paesi come la Russia, l'India e il Brasile, che fanno parte dei Brics, stanno cercando di diversificare le proprie riserve valutarie e di ridurre la dipendenza dal dollaro, in un tentativo di garantire la propria stabilità economica e di ridurre l'influenza degli Stati Uniti sulle loro politiche monetarie.

  Tuttavia, il processo di dedollarizzazione è ancora in corso e non è privo di sfide. La liquidità e la vasta diffusione del dollaro rendono difficile per i Paesi emergenti sostenere un completo stacco dalla valuta americana. Inoltre, gli Stati Uniti stessi hanno ancora un forte controllo sui circuiti finanziari globali, grazie alla loro capacità di imporre sanzioni e controllare l'accesso al sistema bancario internazionale.

  L'evoluzione verso un'economia globale meno dipendente dal dollaro richiederà una serie di cambiamenti e adattamenti da parte dei governi e delle istituzioni finanziarie di tutto il mondo. La discrepanza di potere tra le nazioni influenti e i Paesi emergenti rappresenta un ostacolo significativo per il raggiungimento di un sistema finanziario più equo e diversificato.

  L'egemonia del dollaro statunitense, insomma, nell'economia globale è in fase di cambiamento e le dinamiche di potere stanno progressivamente trasformando il panorama finanziario internazionale. Il processo di dedollarizzazione è in corso e potrebbe avere conseguenze significative nel lungo termine per gli Stati Uniti e per il sistema finanziario globale nel suo complesso. Tuttavia, il punto di arrivo di questo cambiamento rimane incerto, poiché molti fattori potrebbero influenzare la sua direzione e il suo risultato finale. Solo il tempo dirà come si svilupperà questa sfida alla predominanza del dollaro nell'economia mondiale. 

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