Caterina D’Aragona. Indomita e coraggiosa di Cristina Penco - SoloLibri
29 Febbraio 2024

Caterina D’Aragona: chi era costei? Sembra incredibile ma la sua figura è spesso sbiadita, coperta dalle altre successive numerose consorti di Enrico VIII, in primis da Anna Bolena, apparente causa dello scisma tra Inghilterra e la chiesa di Roma.
Il libro Caterina D’Aragona. Indomita e coraggiosa, edito da Diarkos nel 2023, restituisce alla sovrana la giusta dignità e aiuta a conoscerla e ad apprezzare le sue non poche doti.

Ultimogenita di Ferdinando di Aragona e Isabella di Castiglia, Catalina Trastamara ( questo è il casato di appartenenza),riceve un’educazione degna di una futura sovrana.
Nemmeno adolescente è già destinata a un matrimonio con una futura testa coronata e dopo varie trattative diventa la consorte di Arturo, primogenito di Enrico VII Tudor, il sovrano che pose fine alla guerra delle due Rose sconfiggendo in campo l’avversario e sancendo l’alleanza sposando una discendente della casata nemica.
Il primo capitolo della lunga storia di Caterina, la presenta, nel 1501 a bordo di una nave che dalla calda e natìa Spagna la conduce verso la fredda e nebbiosa Albione. Caterina è già sposata per procura ad Arthur, nome che probabilmente si deve al mitico re Artù. Il matrimonio però non nasce nei migliori auspici. Complicazioni e la malattia dello sposo ne impediscono i naturali rituali . La morte improvvisa del giovane lasciano Catalina, ormai Catherine in un limbo.Il padre rifiuta di farla rientrare in patria e per diverso tempo la giovane principessa ignora la sua sorte propendendo addirittura per la vita trascendentale in un convento. Durante questo nuovo periodo la giovane principessa assume di fatto il ruolo di ambasciatrice tra Spagna ed Inghilterra e dimostra le sue doti umane e diplomatiche nonché capacità di rado presenti in una giovane aristocratica. Va detto infatti che fino a poco tempo prima alle aristocratiche non veniva impartita una vera istruzione ma solo veniva insegnato loro a firmare documenti redatti da scrivani. Malgrado le ritrosie iniziali da parte delle famiglie, Caterina inizia a frequentare il cognato, Enrico, fratello del marito defunto. Sposata successivamente ad Enrico, futuro re e più giovane di lei, affronta diverse infruttuose gravidanze fino alla nascita di Mary. Il matrimonio con Enrico VIII, felice inizialmente grazie alla complicità e alla attrazione, è però destinato a trasformarsi negativamente. Il re inizia a tradire la regina consorte con molte donne, mettendo alla luce un maschio chiaramente illegittimo chiamato Henry Fitzroy ( letteralmente figlio del re).
Sì giunge al fatale incontro con Anna Bolena, futura madre di Elisabetta I e appena ventenne quando l’ormai trentaseienne Enrico inizia la relazione adulterina con lei.
Il libro non si ferma alle vicende umane di Caterina, ma, attraverso una serie di analessi e digressioni, ricostruisce le ascendenze della Regina e di Enrico VIII e fa un interessante excursus sugli eventi storici contemporanei alla protagonista del libro.

L’autrice non si ferma alla morte della sovrana, deceduta in solitudine e in precarietà, ma colloca la donna tra le figure sacrificate per la ragione di Stato fino all’annientamento.
Il libro di Cristina Penco ha il duplice pregio di essere avvincente come un romanzo e al tempo stesso esaustivo e lineare come un saggio storico.
Malgrado il cospicuo numero di pagine, il libro è scorrevole e chiaro, fruibile anche da chi non ha grosse informazioni pregresse né sull’epoca né sui personaggi descritti.

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