L'ex giocatore nerazzurro Evaristo Beccalossi ha presentato oggi la sua autobiografia "La mia vita da numero 10" a Milano, affrontando diversi temi dagli esordi fino all'attualità: "Il primo gol non lo dimenticherò mai, dissero che fu un gran gesto tecnico. Io sinceramente pensai che invece fu più un gesto institivo. A volte i miei compagni all’Inter si aspettavano la mia giocata, mi sentivo la responsabilità addosso perché sapevo che si facevano in quattro e correvano anche per me". Proprio il gruppo, a volte, è stata l'arma in più dell'Inter: "Con Oriali ho un rapporto speciale, è la mia coscienza. Quando smisi di giocare lui diventò procuratore e gli chiesi dei consigli quando verso la fine della mia carriera andai a Barletta in Serie B. Ricordo che durante il viaggio per andare a firmare mi fermai in austrostrada all’altezza di Pescara, chiamai Oriali e mi disse che era tutto ok. Firmai per il Barletta, Oriali non volle neanche mille lire per il lavoro che fece per me. Per me è un fratello".
Link all'articolo: https://www.linterista.it/news/beccalossi-giocare-a-san-siro-meraviglioso-lo-vivi-a-mille-all-ora-se-non-lo-reggi-non-sei-da-inter-113549