Per l'Inter Club Forlì festa scudetto con il campione nerazzurro Evaristo Beccalossi - Forlì Today
29 Maggio 2024

Il consiglio direttivo dell’Inter Club è già all’opera per un altro evento di festa a Forlì che verrà prossimamente comunicato per dare risalto allo scudetto e ai 60 anni di vita del club forlivese, che con 1377 soci è uno dei più numerosi d’Italia.

Il campione nerazzurro Evaristo Beccalossi è stato l’ospite d’onore della festa organizzata a Galeata per la vittoria dell’Inter dello scudetto della seconda stella.  Quasi trecento i tifosi nerazzurri che si sono ritrovati sotto il tendone e a far gli onori di casa vi erano le delegazioni dei tifosi della Valle del Bidente, provenienti oltre che da Galeata, anche da Meldola, Cusercoli, Civitella, Santa Sofia e dal Corniolo, riuniti tutti nell’Inter Club Forlì. Erano presenti pure il presidente Oreste Lugaresi, che ha introdotto la serata, il consiglio direttivo, i responsabili nerazzurri del Bidente, Corrado Grassi, Davide Tedaldi, Anna Bandini, Maurizio Stefanelli, i tanti tifosi forlivesi e altri giunti per l’occasione da varie parti della Romagna.

Beccalossi ha presentato il suo libro “La mia vita da numero 10” (Diarkos edizioni con prefazione di Enrico Ruggeri) e ha raccontato alcuni episodi della sua carriera dialogando con la giornalista Eleonora Rossi, curatrice del testo. Il Becca ha ricordato quando lui, giovane della provincia di Brescia, giunse all’Inter e “mi sono trovato vicino dei campioni come Suarez, Mazzola, che per fortuna mi coccolavano anche perché portavo quella pesante maglia n.10. Devo molto a loro e ai miei compagni con cui vincemmo lo scudetto con l’Inter di Bersellini”. Fra gli inni, i cori e gli slogan nerazzurri cantati più volte durante la serata in onore alla squadra di Inzaghi, Beccalossi ha poi aggiunto “ricordo quei soloni, che credono di intendersi di calcio, che dicevano all’inizio del campionato, la scorsa estate, che l’Inter si era depotenziata, causa anche alcune cessioni. Ma avete visto che roba. Ora sono tranquillo anche per il cambio societario perché c’è Marotta. Mi chiedete qual è il gol più bello che ho fatto? Rispondo quando gli 80.000 a San Siro urlavano il mio nome”.

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