L'ORA DEL PASTO. LA FAKE DI MONTANELLI - Coppi contro Bartali su Tuttobiciweb
15 Ottobre 2020

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Montanelli era andato alla partenza, in piazza Duomo, per vedere Luigi Ganna, vincitore del primo Giro d’Italia nel 1909. Sarebbe stato lui a dare il via alla corsa. Ma era “inidentificabile in mezzo al quadrato dei suoi aficionados”. E così Montanelli scrisse: “Qualcosa lega questo leggendario personaggio all’anno 1909, quello in cui io nacqui alla vita e lui alla gloria. Il Giro d’Italia ed io siamo coetanei di millesimo e di mese. E ciò per poco non provocò una catastrofe, poiché il medico che doveva facilitare il mio complicato ingresso nel mondo disertò all’ultimo momento il suo posto al capezzale di mia madre, per accorrere col suo velocipede ad un certo passaggio a livello, dove il vittorioso Ganna avrebbe dovuto in quel momento passare. Se non ho diritto io di vedere Luigi Ganna, chi mai lo avrà?”.

Claudio Gregori, nel suo recente “Coppi contro Bartali” (Diarkos, 560 pagine, 19 euro), smaschera la straordinaria coincidenza vantata da Montanelli: “Bello, ma inventato”. Come oggi si direbbe, “fake news”, notizia falsa, balla, bufala, bugia. E spiega: “Quando, il 25 maggio 1909, Ganna passò da Fucecchio con lo sciame del Giro, il piccolo Indro non faceva più evoluzioni nel ventre della mamma. Era nato il 22 aprile. E da trentatré giorni, chiassava già ‘en plein air’, bellicoso, pronto alla sfida col Novecento”.

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