Alla libreria Rizzoli di Milano è stato presentato il libro “La mia vita da numero 10”, l’autobiografia di Evaristo Beccalossi. L’ex calciatore e bandiera dell’Inter si è soffermato sul calcio e sul mondo di oggi: “Adesso parlano di calcio e mi sento dire termini come: preventiva, scivolare via, braccetto. Mi sembrano robe scientifiche più che calcistiche. Però a me piace parecchio essere a contatto con i giovani, li ho seguiti anche in Nazionale ed è una grande crescita. La soddisfazione è vedere quando arrivano in alto come ad esempio Raspadori del Napoli. Ragazzo eccezionale, sono felice per lui. Ora i giovani devono crescere con delle persone credibili e che sappiano capirli anche dal punto di vista psicologico. Molti dei nostri ragazzi ora hanno la testa pesante e non sono liberi mentalmente. Io soffrii mentalmente quando sbagliai due rigori contro lo Slovan Bratislava. Ma i tifosi interisti mi hanno sempre voluto bene e li ringrazierò per sempre. Da lì capii che dalle negatività si possono tirare fuori anche delle positività”.